di Monica De Santis
Cala il sipario sulla tappa di Salerno dell’edizione 2022 di “Gusto Italia” la manifestazione che punta a valorizzare le eccellenze gastronomiche di sei regioni del sud d’Italia e dell’artigianato di qualità. Un bilancio positivo, come spiega l’organizzatore Giuseppe Lupo vicepresidente UNOE e presidente di Italia Eventi.. “Il bilancio è positivo. Nei primi due giorni, quelli di giovedì e venerdì l’affluenza è stata minore, ma era prevedibile, ma poi sabato e domenica abbiamo fatto il pienone. E devo dire che non ci aspettavamo davvero tutte queste persone, visto il grande caldo ed anche altri eventi che si sono tenuti in contemporanea. Questo è il segnale che quando una manifestazione è di qualità riesce ad attirare le persone nonostante altri appuntamenti. Siamo molto soddisfatti di come sia andata questa edizione e siamo felici che anche gli espositori siano soddisfatti. Abbiamo avuto un’affluenza tale che nella giornata di sabato gli stand hanno chiuso oltre l’una e trenta di notte”. Dunque meglio di così non poteva andare, dopo due anni di stop a causa della pandemia. Due i momenti importanti della giornata conclusiva. Il primo con il laboratorio del gusto che ha visto come protagonista il pastry chef Vincenzo Pepe che ha preparato un dolce dedicato al carciofo bianco del Tanagro: un sorbetto con crumble al cumino selvatico e chips di carciofo. Una pasticceria moderna che nasce dalla tradizione per ampliarsi con nuove ed importanti, oltre che buonissime creazioni. Il secondo momento che ha attirato soprattutto i più piccoli è quello che ha visto come protagonisti gli artisti di strada della compagnia “La Baracca dei Buffoni” che hanno proposto lo spettacolo “L’uomo orchestra”. Ma tornando ai laboratori del gusto grande attenzione da parte dei visitatori per questo ultimo appuntamento con il 30enne Vincenzo Pepe, originario di Auletta, che ha da sempre scommesso sul suo territorio di nascita ed ha deciso di utilizzare il prodotto tipico della sua terra che è appunto il carciofo bianco del tanagro. Ha lavorato molto con questo prodotto fino a far nascere un dolche, che lui preferisce definire di chiusura, di fine pasto, più che un dolce in se, perchè il carciofo ha lasciato che esplodesse nel suo sapore originaro. “La mia passione per la pasticceria è nata grazie ai miei nonni che mi hanno insegnato tutti i segreti di questo mestiere. Ho frequentato l’istituto alberghiero e poi mi sono specializzato in pasticceria e ho fatto un percorso formativo presso l’accademia Alma, dove il rettore era Marchesi. E qui che ho iniziato a lavorare su un tipo di pasticceria più moderna e diversa dal solito. Poi ho frequentato uno stage formativo a Firenze, sono rimasto poi a lavorare nella città di Dante, poi ho lavorato in diverse città italiane, come Milano, Parma Sangiminiano, Siena e Roma ed ora ho deciso di torna a casa e di fare qualcosa di mio e di proporre la mia idea di pasticceria. Una pasticceria di semplicità”