di Arturo Calabrese
Siamo quasi ad un anno dalle elezioni politiche dello scorso 25 settembre che hanno visto il centrodestra affermarsi a livello nazionale. Una sorpresa, e protagonista di quel risultato è stato sicuramente l’on. Pino Bicchielli che si è imposto nel collegio uninominale della Camera dei Deputati di Salerno. Oggi l’on. Bicchielli è vicepresidente del gruppo di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, capogruppo in commissione difesa e componente della commissione bicamerale antimafia.
Onorevole è una estate calda per la politica nazionale e si prospetta un autunno caldissimo, qual è la sua opinione su quello che sta succedendo a livello nazionale?
«È chiaro che con l’avvicinarsi di un appuntamento fondamentale come quello delle elezioni europee la politica e i partiti entrino in una dimensione elettorale. Il centrodestra, nonostante quello che alcuni dicono, è unito e la dialettica fa parte dei ragionamenti propri di una coalizione. La presidente Meloni sta guidando con idee chiare il Paese e sta attuando il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni e sul quale la gente ci ha dato la fiducia. Dopo dodici anni di esecutivi tecnici e larghe coalizioni, non eravamo più abituati ad un governo politico con una linea politica e programmatica chiara. Un Governo che sta facendo scelte oculate per tenere i conti in ordine, rimediando anche a quanto fatto da governi precedenti, come quelli guidati da Conte, che con misure come il Reddito di cittadinanza e il Superbonus hanno messo in crisi il bilancio pubblico. Si pensi che ad oggi sono ben 13 i miliardi dei crediti del Superbonus che si sono riscontrati irregolari. Sono 13 miliardi di risorse pubbliche, dunque di tutti i cittadini, che molto probabilmente potevano essere meglio impiegate viste le tante esigenze sociali ed economiche del Paese. Abbiamo assistito, infine, alla fine del terzo polo. Oramai è chiaro che non c’è spazio per un progetto di centro autonomo e oggi se ne sono accorti anche Calenda e Renzi che, dopo la divisione partitica, stanno passando alla divisione parlamentare, attratti dai poli di centrodestra e di sinistra».
C’è un provvedimento legislativo approvato in questi primi mesi che Le sta particolarmente a cuore?
«Sono tanti i provvedimenti approvati dal governo Meloni e dalla maggioranza di centrodestra in questi primi mesi, tutti in linea con quanto proposto in campagna elettorale. In particolare vorrei ricordare la riduzione della pressione fiscale per le famiglie e le imprese, il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti e le importanti misure a sostegno delle famiglie e della natalità su cui “Noi Moderati” ha avuto un ruolo da protagonista. Mi sta anche molto a cuore l’approvazione alla Camera dei deputati della legge sul diritto all’oblio oncologico che ha dato finalmente una soluzione ad una questione di civiltà, vale a dire la necessità di assicurare pari accesso, senza vincoli legati alle patologie pregresse, a mutui e assicurazioni personali, all’adozione e all’affidamento dei minori, ed alle procedure concorsuali. Rivendico con orgoglio che questo atto di civiltà, che ristabilisce parità di diritti fra i cittadini, è frutto di diverse proposte di legge discusse e approvate insieme dalla Camera, fra cui la Pdl 744 a mia prima firma, e assicurerà alle persone che sono state affette da malattie oncologiche il “diritto all’oblio”, cioè il venir meno dell’obbligo di dichiarare la pregressa patologia, nonostante l’avvenuta guarigione».
Noi Moderati ha fatto il suo esordio un anno fa alle elezioni politiche, il progetto continua?
«Sicuramente e con grande convinzione. Abbiamo tenuto lo scorso maggio a Roma il primo congresso nazionale e nel mese di ottobre avremo il primo consiglio nazionale, sotto la guida del Presidente nazionale Maurizio Lupi e di Giovanni Toti. Sono sicuro che avremo grandi risultati. Ci stiamo radicando velocemente in tutta Italia e siamo stati presenti con le nostre liste alle elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise, e proprio in Molise con il 7,5% siamo stati la vera sorpresa delle elezioni regionali. Tra pochissimo presenteremo anche la nostra squadra in regione Campania e stiamo provvedendo a organizzare la presenza in tutti i comuni del salernitano. Sono profondamente convinto che una forza di “frontiera” come la nostra sia preziosa per la coalizione di Centrodestra».
Il centrodestra intanto si prepara ai prossimi appuntamenti. Europee. Propositi per Le elezioni regionali e cosa pensa delle elezioni provinciali dirette?
«Alle europee bisogna lavorare per mettere insieme la proposta popolare con l’area liberale e conservatrice in una Europa velocemente mutata, dove la semplice contrapposizione socialisti/popolari è legata oramai al secolo scorso.
Per quanto riguarda le elezioni regionali, credo sia sotto gli occhi di tutti la fine dell’era deluchiana. E dal mero esercizio del potere si passerà finalmente al governo della regione con il Centrodestra. Il centrosinistra, d’altronde, è anch’esso vittima di De Luca, è oramai imploso tanto che il governatore uscente appare sempre più come candidato autonomo, espressione delle stesse logiche di potere che ha imposto al territorio, più che di una parte politica.
Sicuramente toccherà a FDI la responsabilità di guidare questo processo di ritorno al governo del territorio, e credo che il viceministro Edmondo Cirielli, per esperienza politica e amministrativa, sarà in grado di rappresentare la coalizione a livello regionale. Per le provinciali è palese il fallimento della legge Del rio, una norma che doveva essere temporanea, in attesa della cancellazione delle province che sarebbe dovuta avvenire con il Referendum “Renzi”. Fallito il referendum, venuta meno l’eliminazione delle province, è obbligatorio tornare all’elezione diretta per un Ente cosi importante, soprattutto per territori vasti come quello della nostra provincia.
Ritengo comunque di vitale importanza un tavolo provinciale di tutto il centrodestra per armonizzare l’azione politica».