Sgombriamo subito ogni dubbio: non c’è alcuna incompatibilità né altre magagne. Tutto lecito, assolutamente, un qualcosa di positivo e a tratti unico. Il Comune di Agropoli ha affidato di sua sponte ad una cooperativa sociale una struttura sequestrata alla criminalità organizzata. Si tratta della coop Prisma, da anni impegnata nel contrasto alle dipendenze di qualsiasi forma esse siano.
Come è noto, esistono quelle da gioco d’azzardo, da droghe, da alcol, ma l’elenco è purtroppo molto lungo. Alla coop, di specchiata fama, si deve dare il merito per le numerose attività svolte nel tempo, riuscendo a ritagliarsi uno spazio molto importante. La vicepresidente della Prisma è tale Vincenza Marino, professionista esemplare, che ricopre anche il ruolo politico dio presidente del consiglio del Comune di Torchiara, ente facente parte dell’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento, esattamente come Agropoli.
L’affidamento motu proprio è stato presentato ieri mattina nell’aula consiliare durante una conferenza stampa. Essendo per l’appunto un momento di confronto con gli organi del settore, sono state poste da chi scrive delle precise domande all’amministrazione comunale. Quesiti incentrati su quali fossero i criteri seguiti e se si fosse davanti ad un caso di omonimia. La reazione alla seconda domanda è stata di una levata di scudi da parte dell’amministrazione comunale, pronta a difendersi come se fosse stata posta una grave accusa. Nonostante non sia stata posta nella discussione alcuna insinuazione, il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi l’ha presa come tale e ha difeso la decisione, allontanando ogni dubbio sul duplice incarico ricoperto dalla professionista: «Rispondo subito a questa insinuazione – ragiona – e dico che non c’è alcuna problema».
Prende dunque la parola la vicesindaco Maria Giovanna D’Arienzo che ha anche la delega alle Politiche Sociali: «Mi prendo io tutte le responsabilità della decisione – dice – non sapevo che la collega Vincenza Marino ricoprisse un ruolo politico, ma capisco come tali ruoli possano limitare le attività proprio per non incappare in accostamenti». Insinuazioni e accostamenti, però, che non sono stati posti in essere da nessuno ma di cui i rappresentanti amministrativi parlano. La domanda posta aveva lo scopo di chiarire se si fosse o meno davanti alla coincidenza di una omonimia, ma così non è dato che si tratta semplicemente, e per pura casualità, della medesima persona che ricopre dunque due ruoli.
Anche la stessa vicepresidente della coop e presidente del consiglio del comune di Torchiara, che parimenti ad Agropoli è parte dell’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento, vuol dire la sua: «Voglio sottolineare che l’affidamento e i servizi espletati saranno totalmente a titolo gratuito – le sue parole – la coop è attiva da anni in numerose attività ed è stato riconosciuto questo dal Comune». Gli interventi dei diretti interessati, con un sindaco tra l’altro leggermente adirato, sono il più classico caso di excusatio non petita, accusatio manifesta. L’affidamento, inoltre, avrà la durata di un anno, in seguito al quale il comune dovrà decidere se confermarlo o se fare altro.