di Andrea Verderame
La questione della nettezza urbana continua a tenere banco nella città capofila della Piana del Sele e con essa non accennano a placarsi le rimostranze dei cittadini che a più riprese denunciano la mancanza di pulizia e manutenzione del territorio cittadino.
Ciclicamente diverse microdiscariche si diffondono a macchia d’olio nei confini dell’estensione comunale, tanto nelle zone periferiche quanto in quelle più centrali. Non sono rare le dimostrazioni di quanto questa problematica sia ben pervasiva in città.
Una di queste, più volte denunciata, è la situazione di degrado in cui spesso versa il tratto di via Spineta che costeggia i binari ferroviari. Una lunga curva alla metà della quale, in un piccolo spiazzo sul ciglio della strada, vi è uno sfortunato punto favorito dagli incivili che gettano qui rifiuti di qualsiasi natura e dimensione, al momento adagiati su altri resti precedentemente dati alle fiamme. Proprio in via Spineta era stato lasciato un materasso nel canale di scolo presente sulla sinistra del tratto stradale, canale al momento invaso senza soluzione di continuità da sacchi ricolmi di immondizia.
Un’immagine sconfortante questa, spesso esacerbata dalla mancanza di manutenzione del verde che dai lati della carreggiata, una volta raggiunte dimensioni importanti, arriva ad ingombrare la stessa. Non va meglio nelle villette comunali con cestini spesso traboccanti di rifiuti e immondizia sparsa sul selciato. È il caso quest’ultimo della villetta comunale sita in via Adige invasa da buste di plastica e cartoni di pizze; scarti abbandonati da persone che, a quanto pare, non hanno alcun senso del valore del bene pubblico.
Non è facile immaginare come queste criticità possano benissimo tradursi in problematiche ancora più gravi in termini di sicurezza e condizioni igienico-sanitarie. Solo qualche temo fa, al riguardo, in città si moltiplicavano le segnalazioni circa la presenza di roditori, blatte e altri insetti infestati, circostanza certamente aggravata dal forte caldo della stagione estiva. La sindaca in quell’occasione derubricò la cosa a mera conseguenza della trascuratezza dei privati cittadini nei confronti delle proprie cantine dei propri garage, attirando a sé non poche critiche.
Certo è innegabile, e giova ricordarlo, come la base di tali problemi sia da rinvenire anche, se non soprattutto, nella carenza di educazione civica e rispetto della cosa pubblica che accomuna molti abitanti ma compito di un’amministrazione è, forse, anche farsi carico di queste criticità e porre rimedio alla maleducazione dei singoli attraverso una struttura organizzata, per quanto possibile. Anche in questo sta il contratto stipulato tra deleganti e delegati attraverso il voto.
Se la colpa, nella sua accezione più spiccatamente morale è da addossare principalmente ai soliti cittadini incivili, la responsabilità fa senz’altro capo agli organi pubblici preposti. E una trovata in grado porre i trasgressori dinanzi alle proprie colpe e contestualmente permettere all’amministrazione locale di assolvere ai propri sacri doveri di governo del territorio potrebbe essere proprio quella dell’installazione di più fototrappole in grado di “pizzicare” i primi in flagrante e porre, quindi, un freno al fenomeno.
Un’iniziativa già in moto dopo l’acquisizione da parte di Palazzo di Città di due dispositivi mobili di monitoraggio con i quali integrare il sistema già esistente, già funzionante e che ha già elevato sanzioni.