di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Lo spettro della Cpl Concordia è arrivato anche a Battipaglia. Nell’occhio del ciclone, infatti, c’è un maxi-appalto per la pubblica illuminazione – 12 milioni di euro per 15 anni – che, nel 2012, la coop di Concordia sulla Secchia s’aggiudicò proprio nella città della valle del Sele. Quegli avvisi di garanzia notificati a Pasquale Angione e Giuseppe Giannella, allora, hanno raggelato una città in cui ancora oggi, in seguito al decreto di scioglimento per infiltrazione camorristica, risalente al 7 aprile del 2014, la sfiducia nei confronti delle istituzioni pare essere dura a morire.
Sia chiaro, le indagini avviate dal sostituto procuratore della Repubblica, Maria Chiara Minerva, non hanno alcun legame con il troncone giudiziario nazionale riguardante la cooperativa rossa modenese, ma gettano comunque più di un’ombra sulla vecchia governance della città del Tusciano, dal momento che i due uomini finiti nella bufera hanno ricoperto incarichi importanti all’interno degli uffici di Palazzo di Città: il primo, l’ingegnere Angione, è stato dirigente dei settori Tecnico e Ambiente fino all’estate del 2014, quando Gerlando Iorio, Ada Ferrara e CarloPicone, membri della triade commissariale che regge le sorti di Battipaglia, lo rimpiazzarono con l’ingegner Giancarlo D’Aco, mentre il secondo, l’ingegner Giannella, ha rivestito i panni di presidente e direttore generale della partecipata municipale Nuova Srl, divenendone il liquidatore dall’ottobre del 2011 al giugno del 2012.
Le indagini della procura, al momento, vertono su una presunta illegittimità dell’attribuzione a Giannella – decretata proprio da Angione – dell’incarico di progettare una gara per l’affidamento e la gestione del servizio di pubblica illuminazione: l’indagine, infatti, servirebbe a capire se, anziché avvalersi della consulenza esterna del direttore tecnico dell’Asis, l’Ufficio tecnico comunale non avrebbe potuto affidarsi a dipendenti comunali dotati di un profilo maggiormente idoneo a ricoprire l’importante incarico e già all’interno della macchina amministrativa municipale.
Un’accusa che, in effetti, lascia aleggiare pesanti sospetti: stando a quanto venuto fuori dal troncone nazionale riguardante la coop emiliana, infatti, la Cpl Concordia si sarebbe servita in molti comuni delle nomine di consulenti graditi pur di riuscire a ottenere vantaggiosi appalti.
All’epoca, tra l’altro, l’esternalizzazione del servizio di gestone dell’illuminazione pubblica destò parecchia indignazione: petizioni, esposti, denunce. E pare che sia stato proprio una denuncia, una tra le tante recanti la firma di Carlo Zara – fratello dell’ex sindaco, Fernando, e presidente dell’associazione “Battipaglia Nostra” – ad attirare le attenzioni della Minerva: il 25 febbraio del 2014 – quando sembrava che l’allora commissario prefettizio, Mario Rosario Ruffo, fosse intenzionato a sottoscrivere il contratto con la coop – Zara presentò presso la Caserma dei Carabinieri di Battipaglia un documento in cui venivano sollevate delle forti perplessità sulla nomina dell’ingegner Giannella.
Ora s’attende di scoprire quel che accadrà: sarà compito dei legali – gli avvocati di Angione saranno la nipote, Azzurra Immediata, e Cecchino Cacciatore, mentre Giannella non ha ancora formalizzato alcuna nomina – smontare quanto venuto fuori dalle indagini della procura. Quel che è certo è che Battipaglia trema. Di nuovo.
LE REAZIONI DELLA POLITICA
BATTIPAGLIA. «Quando mi sono esposto sull’affaire Cpl, un certo Santomauro mi ha etichettato come “vergognoso”: ebbene, di vergognoso c’è soltanto quando accaduto con la coop modenese»: sono le parole che Fernando Zara, ex sindaco di Battipaglia, attualmente candidato all’assise consiliare regionale tra le fila di “Caldoro Presidente”, ha pronunciato in merito alla notifica degli avvisi di garanzia a Pasquale Angione e Giuseppe Giannella.
«Questo pseudopolitico – ha aggiunto il già presidente del consiglio provinciale parlando di Santomauro – durato il batter di ciglio di una bella donna si permette ancora di parlare. Giannella liquida Nuova e subito dopo prepara le gare d’appalto per far vincere la Concordia: era una storiaccia così chiara. Tutto ciò serviva soltanto a fare gli interessi dell’allora sindaco e anche di Alfredo Liguori, perché una voce metropolitana sostiene che quest’ultimo, imparentato con Giannella, abbia partecipato insieme a lui all’elaborazione del piano. Questa gente dovrebbe sparire di Battipaglia».
Anche Cecilia Francese, leader di Etica per il Buon Governo, che all’epoca dei fatti organizzò una petizione – raccogliendo oltre 500 firme – per
mandar via la Cpl, ha commentato quanto accaduto: «l’avviso di garanzia – ha dichiarato l’endocrinologa – serve a far chiarezza su una questione che noi abbiamo posto nel 2013, perché denunciavamo che la gara d’appalto era a netto favore della società aggiudicataria. Nel 2007, il commissario, Pasquale Manzo, diede mandato ad Alba Nuova per l’installazione dei led con un tempo di ammortamento di soli 7 anni; con la coop, invece, la tempistica era di 15 anni, senza neppure poter potenziare l’illuminazione nelle periferie». A detta della Francese, ad ogni modo, è proprio «il sistema delle cooperative, siano esse rosse o bianche, ad esser marcio, perché con un sistema di gare d’appalto ad hoc riusciremmo ad attrarre anche gli investimenti di importanti aziende europee».
«Era inevitabile che accadesse tutto ciò – ha affermato, invece, Carmine Pagano, candidato al consiglio regionale nelle liste di Fratelli d’Italia – perché era una gara d’appalto anomala da fin dalle origini del suo percorso. Ad ogni modo, spero che le forze dell’ordine faccia chiarezza quanto prima possibile e che di Battipaglia possa venir fuori un’immagine pulita».
E si associa allo stesso augurio anche Vincenzo Inverso, presidente provinciale dell’Udc e promotore della campagna d’ascolto “#perunnuovoinizio”: «Qui – ha dichiarato l’ex consigliere comunale – piove sul bagnato, considerando quanto accaduto all’ultima amministrazione politica. Ad ogni modo, ripongo piena fiducia nell’operato della magistratura e, conoscendo personalmente l’ingegnere Angione, mi auguro che l’ex dirigente possa dimostrare nelle sedi opportune la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati. È chiaro, tuttavia, che una notizia del genere non fa bene all’umore di questa città, che si ritrova uno spettro sulle spalle ogni volta che pare risollevarsi».
Più aspro, invece, è il commento di Gerardo Motta, già candidato a sindaco con l’appoggio di alcune liste civiche: «ancora una volta – ha dichiarato colui che contese a Santomauro la poltrona di sindaco – abbiamo dimostrato di aver detto la verità: secondo il sottoscritto e il consigliere Mastrangelo, infatti, non si poteva dare un’assegnazione per 15 anni. Mi dispiace per le persone, e in particolare per Angione, che sta subendo un vero e proprio massacro, ma i fatti sono questi».
Gianluca Barile, aspirante primo cittadino con l’associazione “Speranza per Battipaglia” ha affermato che «vale comunque la presunzione di
innocenza per gli indagati, che non sono condannati; certamente, visti i precedenti recenti del comune di Battipaglia e vista anche la storia che ha coinvolto la Cpl Concordia in altri comuni, è doveroso che la magistratura indaghi».
Luca Lascaleia, già segretario del Pd cittadino, s’è detto pronto «a dare fiducia alle indagini della magistratura, sperando che le persone coinvolte dimostrino la propria estraneità ai fatti».
Furioso, invece, l’ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Raffaele Cucco Petrone: «quando venne fuori il caso Cpl Concordia, io ho provocatoriamente chiesto alla passata amministrazione se qualcuno avesse preso mazzette. Sono stati versati soldi a qualcuno che vende bottiglie di vino? Hanno finanziato la campagna elettorale di qualche politico? Ora cominciano a venire fuori gli avvisi di garanzia: a me, però, non interessano i tecnici, ma i politici, che devono dirci se qualcuno ha preso soldi per questa vicenda».
BATTIPAGLIA. Questo il testo dell’esposto presentato più di un anno fa da Carlo Zara:
«Il 20.06.2011, due mesi dopo la delibera di giunta n.105, arriva al Comune di Battipaglia con prot. 49317 un curricula dell’Ing. Giuseppe Giannella. Con nota prot. 49174 del 20.06.2011 (stesso giorno di arrivo del curricula) veniva chiesta la disponibilità al professionista citato ad assumere l’incarico per la redazione della proposta progettuale, economica e finanziaria.
Vista la disponibilità a lui viene affidato il servizio di supporto per la redazione di una proposta progettuale per i lavori di “Ammodernamento degli impianti di pubblica illuminazione ricadenti nel territorio comunale finalizzati al risparmio energetico, al rispetto degli standard di sicurezza ed alla diminuzione dell’inquinamento luminoso…..il tutto per la somma di € 19.210,92.
Vorrei lasciare alla sua attenzione alcune considerazioni che meriterebbero approfondimenti. Nessun avviso pubblico viene fatto per informare la città che l’Amministrazione è alla ricerca di un esperto nel risparmio energetico e di pubblica illuminazione. A giugno (in assenza di qualsiasi richiesta) viene protocollato al comune il curriculum dell’Ing. Giuseppe Giannella e nello stesso giorno 20.06.2011 viene chiesta disponibilità all’Ing. che accetta.
A settembre 2011 viene dato l’incarico. Per terminare e cosa che suscita molte perplessità è che dal curricula dell’Ing. Giuseppe Giannella è evidente una sua totale incompetenza nel campo del servizio di illuminazione pubblica e risparmio energetico. In tutto questo bisogna tenere presente che da ottobre del 2010 l’Ing. Giannella è nominato prima Presidente di Nuova srl, società pubblica che si occupa di manutenzione elettrica e ambientale, e poi liquidatore della stessa società fino al giugno del 2012.
Con la messa in liquidazione la stessa società è di fatto impedita a partecipare alla gara. Con delibera n.151 del 8/6/2012 veniva approvato dalla giunta comunale il progetto di gestione del servizio di pubblica Illuminazione propedeutico alla gara predisposto dall’ing. Giannella che nello stesso periodo lasciava la carica di liquidatore di Nuova srl».