Battipaglia: "Decadimento della società" - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Non si racconta nulla di nuovo: gli episodi di criminalità a Battipaglia non fanno manco più notizia.

È però evidente come la società italiana, di cui la città della Piana del Sele è una piccola rappresentanza, sia oramai allo sbando. Mancano i valori, il rispetto per la cosa pubblica, per le istituzioni, per l’ordine costituito.

L’episodio dei volumi contenuti nella casetta del libro di Civica Mente sparsi in terra e dati alle fiamme è emblematico di un decadimento totale. Sono i più giovani, purtroppo, a non rappresentare più una parte di popolazione pulita, anzi spesso si macchiano di episodi che fanno molto discutere. La motivazione, di un qualcosa fin troppo in tutta Italia, è la mancanza di riferimenti a cui i più piccoli possano ispirarsi o dai quali possano trarre insegnamento.

Il primo istituto venuto a mancare nelle fasi di crescita del cittadino è stata la scuola. L’insegnante, maestro o professore che sia, non è più un qualcuno di rispettare, verso il quale provare un timore reverenziale o dal quale imparare.

Oggi, se un insegnante sgrida un alunno, rischia di essere aggredito dal papà giustiziere che deve pulire l’onta, quella grava macchia sull’immacolato curriculum. Si prende Battipaglia come mero esempio, anche per i recenti fatti accaduti tanto nelle vie centrali quanto in quelle periferiche. Ed è la piazza, quella concreta, ad essere il metro di giudizio in questi casi, la cosiddetta “pancia del paese”.

Colore che la frequentano, nelle ore pomeridiane, sono per lo più anziani, la maggior parte dei quali ha un unico pensiero: «Possiamo stare qui solo nelle ore mattutine e nel pomeriggio – dicono – al calar della sera andiamo via perché ci sentiamo in pericolo.

La piazza e le strade di Battipaglia divengono frequentate solo da persone poco raccomandabili, per lo più stranieri, che delinquono, spacciano, sporcano e non hanno il minimo rispetto».

Un 85enne residente racconta un episodio: «Qualche mese fa, sono sceso presto per la mia consueta passeggiata. Faceva caldo e ho scelto di farlo all’albeggiare per evitare le ore più calde. In piazza Amendola, ho notato diverse persone lavarsi all’interno della fontana come nulla fosse. Erano stranieri e nessuno ha fatto nulla per allontanarli».

Quest’ultimo aspetto, cioè l’assenza di controlli, viene spesso criticato, anche alla luce della recente decisione da parte di Palazzo di Città di vietare la percorrenza in alcuni luoghi di Battipaglia, tra cui le piazze, a mezzi di locomozione su ruote. In poche parole, le biciclette non dovrebbero circolare.

«C’è la legge – continuano – ma non c’è chi la fa rispettare. Si vedono poche forze dell’ordine che controllano la città, che si attivano affinché non ci siano questi episodi. È triste ammetterlo – conclude il gruppo di anziani – ma Battipaglia non è più dei battipagliesi onesti».

Sulla vicenda degli episodi di violenza e di criminalità perpetrati dai più giovani, c’è un altro comune pensiero: «La colpa è dei genitori che non riescono ad educare i figli – le parole dei cittadini – un tempo era tutto diverso e quando eravamo piccoli avevamo paura di un genitore o del maestro, oggi invece sembra proprio che sia il contrario».