di Erika Noschese
«Sono inutilmente trascorsi circa 5 mesi da quando, nel corso di lavori del Consiglio Comunale del 5 maggio 2025, si convenne sulla opportunità di discutere, in apposita adunanza da tenersi in forma segreta, delle cinque missive anonime, recapitate al Comune di Baronissi nel periodo 10 febbraio – 20 marzo 2025, che avevano per oggetto presunti comportamenti illeciti attribuibili a membri della giunta Petta. Invece di dare corso ai loro doveri istituzionale, si preoccupano solo di continuare a proporre sceneggiate anche su palcoscenici che non gli appartengono (come le pompose inaugurazioni di opere realizzate, ultimate o in via di ultimazione già dalla amministrazione che li ha preceduti: viabilità Tre Pizzi, asilo nido di Antessano ecc.) o di prendersi la scena, con scarsa sensibilità e delicatezza, di qualsiasi evento religioso, oramai trasformato in spettacolo ubbidiente alle quotidiane esigenze propagandistiche dell’amministrazione». A lanciare l’attacco all’amministrazione Petta Marco Picarone, consigliere comunale e leader del gruppo di opposizione che in consiglio comunale ha presentato una nuova interrogazione alla sindaca per chiedere di di conoscere i motivi della mancata convocazione del Consiglio Comunale in seduta segreta, visto lo svolgimento dei lavori del Consiglio Comunale del 5 maggio del 2025 e le conclusioni a cui si è giunti al termine della discussione sulle interrogazioni che riguardavano il tema delle cinque missive anonime e di adoperarsi, di concerto con il presidente del Consiglio Comunale, per una immediata e urgente convocazione del Consiglio Comunale in adunanza segreta. «E’ in atto un palese e maldestro tentativo di mettere fine alla vicenda senza affrontarla, semplicemente coprendola di sabbia. Noi non ci fermiamo e non rinunciamo a ruolo di essere portatori dell’esigenza di fare chiarezza (lo dobbiamo alla istituzione Comune, al Consiglio Comunale, ai cittadini di Baronissi) – ha dichiarato il consigliere Picarone – Abbiamo rivolto una interrogazione urgente al Sindaco di Baronissi, chiedendo l’immediata convocazione del Consiglio Comunale in adunanza segreta. Il tempo trascorso non ci fa cambiare idea: le istituzioni vanno salvaguardate, il rispetto dei cittadini si conserva, si conquista, si consolida, quando l’azione amministrativa si ispira a criteri di correttezza e trasparenza». Lo scorso 5 maggio, il sindaco ha dichiarato di aver trasmesso le missive al locale comando dei Carabinieri, e, ha chiarito il consigliere di opposizione, «non ho motivo di sapere se, questo atto, può aver generato un’indagine da parte degli organi preposti, considerato che, le cinque missive, per quanto anonime, trattano di tematiche delicate che attribuiscono ad alcuni componenti della giunta comunale presunti comportamenti, se non illeciti, perlomeno discutibili e politicamente gravi». Da quel Consiglio Comunale sono passati ben 5 mesi e si sono tenute altre adunanze. Il gruppo Marco Picarone sindaco ribadisce, «senza alcun tentennamento, la nostra scelta garantista; ci batteremo fino in fondo e in tutte le istanze istituzionali previste, affinché la vicenda non venga “risolta” senza affrontarla: sulla stessa va fatta la massima chiarezza, lo dobbiamo alla credibilità delle istituzioni e della politica, lo dobbiamo ai cittadini di Baronissi». Picarone nella sua interrogazione ricorda che il presidente del Consiglio Comunale, Agnese Coppola Negri, ha espresso “dubbi” sulla lettura in seduta pubblica delle interrogazioni, invocando l’art. 62 del Regolamento delle Sedute Consiliari, che prevede l’adunanza in forma segreta, quando si tratta di argomenti che riguardano capacità, moralità e correttezza di persone. Concetto immediatamente ripreso in termini “impositivi” dal vice presidente del Consiglio Comunale dott. Giuseppe Pasquile; tesi ribadita e rafforzata dal capogruppo del gruppo consiliare “Uniamoci” dott. Serafino De Salvo che ha parlato, per casi del genere, di Consiglio Comunale da tenersi a porte chiuse come di un “obbligo di legge”. Nel suo successivo intervento, il capogruppo del gruppo consiliare “Marco Picarone Sindaco” dott. Marco Picarone, ha dichiarato di accogliere le richieste di cui ai punti 1), 2) e 3), di rinunciare alla lettura/illustrazione delle interrogazioni di merito, accettando di poterlo fare in apposita adunanza del Consiglio comunale da tenersi in forma segreta. «Visto che sono trascorsi inutilmente circa cinque mesi da quella seduta del Consiglio Comunale, senza che si sia provveduto a convocare l’adunanza dello stesso in forma segreta, devo ritenere che permane il tentativo strisciante di insabbiare il tutto (tentativo che dimostra continuità e coerenza con la mancata consegna, ai consiglieri di opposizione, delle cinque missive anonime, al loro pervenimento presso l’ente Comune). L’invito che rivolgo alla maggiorana è quello di pensare, se c’è la capacità e la voglia di farlo, al bene comune e non a quello di pochi, al rispetto reciproco, al rispetto dei ruoli, al rispetto per le istituzioni, al rispetto per i cittadini, alla correttezza e trasparenza nella gestione amministrativa», ha aggiunto il già candidato sindaco.





