di Mario Rinaldi
Sarà corsa a quattro per la conquista dell’ambita poltrona di sindaco a Baronissi, in una tornata che dovrà decretare il successore del primo cittadino uscente Gianfranco Valiante, reduce da ben 10 anni consecutivi di governo cittadino. Ai nastri di partenza ci saranno: Anna Petta, sostenuta da tre liste, di cui una di partito, Il PD e due civiche “Anna Petta Sindaco” e “Uniamoci”; Marco Picarone, che dopo la fuga in avanti di metà marzo, dove si era autoproclamato candidato a sindaco del Partito Democratico salvo poi ricevere il diniego del direttivo provinciale dei dem, ha deciso di scendere in campo da solo con due civiche “Marco Picarone Sindaco” e “Di Più per Baronissi”; Tony Siniscalco, alla guida del centrodestra con tre liste “Fratelli d’Italia”, una coalizione formata da “Forza Italia” e “Noi Moderati” e una civica “Futuro Baronissi”; e per finire Alberta Casaburi, sulla quale in tanti avevano nutrito forti dubbi in riferimento alla sua partecipazione, ma che è riuscita a raccogliere le firme necessarie per partecipare alla tornata elettorale con la lista “Italia Sovana”. Nove liste, con ben 143 candidati di cui solo 16 entreranno a far parte del prossimo consiglio comunale. Analizzando gli schieramenti in campo sono, balza agli occhi la nutrita partecipazione di diversi amministratori uscenti, molti dei quali schieratisi a sostegno di Anna Petta. Il vicesindaco uscente potrà contare sul contributo degli assessori Alfonso Farina e Giuseppe Giordano, del presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Sabatino e dei consiglieri comunali Mariachiara Barrella, Vincenzo Melchiorre (capogruppo PD della maggioranza), Carlo Gaiano e Giuseppe Pasquile. In pratica, Petta ha dalla sua parte un gruppo coeso e compatto composto da ben 3 assessori (metà dell’attuale Giunta, compresa lei), il presidente dell’assise e ben otto consiglieri comunali. Oltre ai quattro sopra indicati figurano anche quelli appartenenti al gruppo “Uniamoci” composto da Luca Galdi, Maria De Caro, Serafino De Salvo e Sabatino Ingino. Liste che si completano con diversi professionisti locali, alcuni dei quali con un passato da amministratori, altri alla loro prima esperienza. Picarone, che pur essendo uomo del Partito Democratico, come da lui stesso dichiarato “da lì nasco, da lì vengo e lì mi sento di stare”, gioco forza ha dovuto staccarsi dal simbolo del partito (che ha appoggiato la candidatura dell’avversaria Anna Petta), per dare vita a due civiche, all’interno delle quali ci sono volti sia noti che meno noti della politica locale. A seguire Picarone, offrendogli pieno sostegno, ci sono altre due donne del PD, consigliere comunali della maggioranza uscente, Luisa Genovese ed Elisa Galdi e Carmine Santoro, che nella passata tornata elettorale era al fianco di Luca Galdi, allora candidato sindaco e sfidante di Valiante al ballottaggio. Picarone, che ha il dente avvelenato, ha affermato di voler impostare la sua campagna elettorale facendo chiarezza sui fatti che hanno preceduto la sua discesa in campo in solitaria. L’esponente del centrodestra, Tony Siniscalco, cercherà di sfruttare l’onda lunga dei consensi ottenuti da Fdl a livello nazionale, facendo leva sull’influenza che la Premier Giorgia Meloni ha avuto su milioni di italiani. Un tentativo, quello di Siniscalco, che si riassume nel suo slogan “il coraggio di cambiare” per provare a ribaltare i pronostici della vigilia di queste elezioni. Italia Sovrana, che ha presentato la seconda donna candidata a sindaco, è riuscita ad inserire nella lista quindici componenti (a fronte di un massimo di sedici), di cui nessuno residente a Baronissi. Parte più distaccata nei pronostici rispetto alle altre liste, ma la Casaburi ha affermato di volersi giocare le proprie carte mettendo il popolo al primo posto.