di Francesco Carriero Venerdì lo avevano annunciato e ieri mattina lo hanno fatto. I dipendenti delle aziende che si occupano delle pulizie nelle strutture facenti capo all’ex Asl Salerno hanno deciso di dimostrare tutto il loro sdegno contro la decisione del Tar di annullare la gara di assegnazione del servizio, incatenandosi( simbolicamente) ai cancelli della sede dell’azienda sanitaria di via Nizza. Rimane incerto il destino di oltre 700 dipendenti, nei quali si era accesa la speranza dopo il bando di gara pubblicato dall’Asl per uniformare i servizi di pulizia ed igenizzazione. A rovinare le feste agli operai è stato il Tribunale Amministrativo Regionale, che accogliendo il ricorso della Epm. una delle società escluse dalla procedura di assegnazione del servizio, ha annullato il dando di gara. Da qui la deciusione dei lavoratori di far sentire la loro voce e protestare vivacemente nonostante il cauto ottimismo espresso dal direttore Generale dell’Azienda Antonio Squillante che aveva paventato sia la strada della modifica del testo del bando, sia quella (più complessa e dilatata nel tempo) del ricorso al Consiglio di Stato. Nonostante queste rassicurazioni gli operai delle ditte di pulizie, ieri mattina, si sono piazzati davanti ai cancelli dell’azienda incatenendosi i polsi e minacciando di non sciogliere il presidio fino ad un intervento concreto delle parti in gioco. «Manifestiamo fortissima preoccupazione in merito agli effetti che la determinazione del Tar produrrà- avevano scritto in una nota Filcams Cgil e Uil subito dopo la decisione del Tar – primariamente nei confronti dei lavoratori impegnati sui distretti sanitari della disciolta Asl Salerno 1, che componevano la gran parte della delegazione presente giovedì dinanzi al Tar. Il capitolato di appalto ormai di fatto decaduto, infatti, prevedeva in modo del tutto eccezionale delle clausole sociali che si traducevano nell’obbligo per l’aggiudicataria di assumere tutto il personale in forze al 30 aprile 2014 confermando l’orario di lavoro contrattuale in essere a quella data, consentendo agli ex dipendenti del Gruppo Sam di recuperare i propri parametri contrattuali, superando il taglio drastico dell’orario di lavoro giornaliero riconosciuto in seguito all’ultima attribuzione del servizio, che li ha visti vittima di una riduzione dell’orario contrattuale da circa 25 ore settimanali a meno di un’ora giornaliera». La protesta è andata avanti fino al tardo pomeriggio, quando i rappresentanti dei lavoratori hanno nuovamente incontrato il manager Squillante, il quale si è da subito detto disponibile alla convocazione di un nuovo incontro, prima della fine dell’anno, dal quale emergerà una soluzione ponte per il collocamento dei dipendenti ex Asl salerno 1 fino alla pubblicazione definitiva del bando di assegnazione del servizio. Un impegno che ha in parte rassicurato le maetranze che hanno così deciso di sciogliere il presidio e abbandonare le catene.
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