“Stiamo portando avanti dalla provincia di Salerno una battaglia forte sui territori contro una proposta di autonomia differenziata che sarebbe davvero devastante dal punto di vista economico-sociale per il Mezzogiorno. Metterebbe a rischio l’unità e la tenuta del nostro Paese; per questo in Senato abbiamo presentato oltre 180 emendamenti alla proposta di legge e continuiamo a fare questa battaglia in tutto il Paese proponendo appositi ordini del giorno da far votare nei consigli comunali. È una battaglia forte che vogliamo rendere popolare”. A dirlo, dalla sede provinciale del Partito Democratico di Salerno, il deputato dem Piero De Luca, nel corso della conferenza stampa sulla proposta di delibera da presentare nel corso del prossimo consiglio comunale di Salerno per dire no all’autonomia differenziata. Il Partito Democratico provinciale, partendo dalla città capoluogo, si propone di avanzare la proposta in tutte le amministrazioni comunali a guida dem. Alla conferenza, tra gli altri, erano presenti il segretario provinciale Pd, il presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli. Per De Luca “è in gioco la possibilità, nei prossimi anni, di fornire ai nostri cittadini diritti essenziali quali salute, scuola, politica pita che sociali, istruzione in senso ampio, trasporto pubblico locale. Con questa proposta vengono messi a rischio servizi essenziali per i cittadini del Mezzogiorno nei prossimi anni e noi non possiamo permettercelo. Per questo noi chiediamo che vengano definiti in via prioritaria i livelli essenziali di prestazione, cioè quei diritti civili e sociali da garantire in modo uniforme in tutto il territorio nazionale. Le dimissioni dei quattro membri di quel Comitato tecnico istituito da Calderoli dimostrano il fallimento dell’idea che porta avanti Calderoli di una possibilità di definire questi LEP in modo separato per singoli materie. Vanno definiti in modo preliminare, coinvolgendo il Parlamento, facendo fare una verifica ad un organo tecnico. Allo stesso modo vanno finanziati questi livelli essenziali di prestazione perché non possiamo più tollerare nei prossimi anni che venga mantenuto in atto il principio della spesa storica che penalizza fortemente il Mezzogiorno. Vorrebbe dire aumentare le diseguaglianze mentre noi vogliamo lavorare per ridurle. Portano avanti una proposta di autonomia differenziata spacca-Italia. Noi continuiamo ad opporci in Parlamento ma anche nel Paese, negli Enti locali e territoriali”. Fortemente contrario anche il presidente di Palazzo Sant’Agostino Franco Alfieri in quanto, a suo dire, la riforma “sancisce la slealtà dello Stato verso il Mezzogiorno”.
red.cro