di Giovanna Naddeo
Ore dense di lavoro all’Università di Salerno per la messa a punto della didattica a distanza. Salvo complicazioni, da lunedì i 17 dipartimenti attivi nell’Ateneo daranno inizio al “semestre a distanza” grazie alla piattaforma digitale Microsoft Teams. Professori e studenti saranno automaticamente inseriti dal software in aule virtuali, con la possibilità di interagire in modalità sincrona o asincrona, attraverso la realizzazione e lo scambio di materiali audio o video. Un approccio, dunque, flessibile a questa nuova frontiera della didattica per gli Atenei tradizionali come Unisa, pienamente condivisa dalla Crui.
La durata delle lezioni in “real time” sarà pari alla metà delle ore di didattica tradizionale, mentre la restante parte sarà erogata con modalità alternative e supporti digitali rimessi alla scelta del docente. Per ogni corso di studio, una task force composta da tecnici e docenti avrà il compito di monitorare le operazioni di passaggio al digitale. La regia di questa operazione sarà affidata in parte al Disuff, già abituato all’erogazione della didattica in modalità telematica.
Restano numerosi i nodi da sciogliere per il Rettore Vincenzo Loia, come le concrete modalità di svolgimento degli esami e delle sedute di laurea. Numerose le problematicità sollevate dai rappresentati dei docenti e degli studenti nel corso della seduta fiume del senato accademico di ieri mattina durata oltre due ore. Resta la conferma di garantire la sessione d’esame d’aprile per quei dipartimenti in cui era stata già programmata. Sempre nella giornata di ieri, Loia ha decretato, con effetto immediato e sino al 3 aprile, un Piano Straordinario Emergenza con la relativa estensione del “lavoro agile” a una platea più ampia di lavoratori.
“Nell’ottica – si legge nel decreto – di garantire i servizi minimi essenziali di Ateneo e atteso che per alcune tipologie di attività occorre prevedere la presenza fisica presso le strutture di afferenza di unità di personale in numero sufficiente a garantire i servizi minimi essenziali, anche mediante modalità di rotazione tra il personale che opta per il lavoro agile o che usufruisce di permessi straordinari o ferie”. Potranno fare richiesta di collocamento in “lavoro agile” gli invalidi, coloro che sono affetti da gravi patologie, le donne in gravidanza, i genitori di minori o di figli con disabilità, nonché le unità di personale assegnate alle strutture non rientranti nei servizi minimi essenziali e non rientranti tra quelli di cui al DM 329/1999.
«La Cisl Università è soddisfatta per le misure previste dal provvedimento del rettore Loia, soprattutto per quello che riguarda tutte le misure inerenti alla possibilità di poter accedere al “lavoro agile” – dichiara il responsabile provinciale, Pasquale Passamano. – Sono centinaia le unità di personale che da alcuni giorni stanno utilizzando tale misura di lavoro, senza lasciare la propria abitazione garantendo la continuità dei servizi a tutti gli studenti del nostro Ateneo. Augurandoci che il tutto finisca quanto prima, siamo pronti a condividere o a proporre nuove misure, se si rendessero necessarie, oltre ad essere al fianco dei nostri ragazzi in attesa che partono i corsi per la didattica a distanza».