Asl, assunti anche i parenti dei sindacalisti - Le Cronache
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Asl, assunti anche i parenti dei sindacalisti

Asl, assunti anche i parenti dei sindacalisti

di Erika Noschese

Le elezioni regionali del 2020 hanno segnato, per l’Asl di Salerno, lo spartiacque per nuove assunzioni. A finire nella rete del cup aziendale familiari e parenti di sindacalisti che ora, con una delibera ad hoc, hanno ottenuto l’aumento degli orari per i dipendenti, dopo il fallimento del cup regionale. La delibera di affidamento biennale in outsourcing del servizio di call center cup dell’Asl di Salerno con il rinnovo per un altro anno risale al 20 aprile 2022. Di fatti, con la delibera dell’11 agosto 2017 è stata formalizzata l’aggiudicazione della procedura a favore del Rti: Gpi Spa, Gesan Srl, Network Contacts Srl e all’atto dell’affidamento il servizio i è stato incrementato per sopravvenute nuove esigenze, con atto deliberativo del 2 dicembre 2020 quantificando l’aumento di spesa dovuta al necessario incremento biennale di attività in 196.800,00 euro che si è aggiunto all’importo di aggiudica di 1.535.040,00 euro e con un atto successivo del 12 ottobre 2021 è stato affidato allo stesso Raggruppamento il servizio supplementare “di call center cup per attivita’ di prenotazione di prestazioni rese in regime libero-professionale” per un importo complessivo presunto di € 59.600 euro. Un incremento pari a 20 ore settimanali per un costo complessivo di 127.920,00 euro. Le attività di coordinamento sono affidate al referente Cup dell’Asl di Salerno che avrà anche il compito di supervisione del servizio. Proprio su quanto accaduto durante le elezioni regionali ci sarebbe un’inchiesta della Procura di Napoli e risale proprio al post regionali la denuncia presentata dalla Fisi Sanità che, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Italiana, chiedeva di rimuovere il governatore Vincenzo De Luca per atti contrari alla Costituzione. Proprio in quell’occasione era emersa un’intercettazione da parte di alcuni esponenti politici che chiedevano di sostenere De Luca e alcuni candidati al consiglio regionale per i tanti favori ricevuti nel corso del precedente mandato, tra soldi destinati per opere pubbliche e “favori” che sarebbero stati fatti.