“Siamo rimasti allibiti per la foto, rilanciata oggi da alcuni quotidiani e siti napoletani, che ritrae Matteo Salvini con il figlio di un notissimo boss della camorra salernitana. Sarebbe stato il giovane a postare lo scatto, accompagnato dalla scritta: “Un caffe’ insieme al mio caro amico Matteo”. Il ministro del “piu’ selfie per tutti” ci ha abituati in 14 mesi ad ogni tipo di foto, ballo ed esibizione canora, ma, se la politica balneare al Papeete poteva farci pure sorridere, qui invece c’e’ da piangere perche’ getta ombre su una persona che e’ stata ministro dell’Interno fino al giuramento del nuovo Esecutivo. Per questo motivo chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al piu’ presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in Commissione Antimafia”. Lo dichiarano Andrea Caso e Francesco Urraro, membri campani della Commissione parlamentare Antimafia, con la portavoce Virginia Villani della Commissione Lavoro alla Camera. A loro, riferiscono, stanno scrivendo indignati, in queste ore, alcuni cittadini. “Il segretario della Lega ci dica se la foto e’ stata scattata quando era ministro, se e’ davvero amico di Michele Matrone ed i suoi rapporti con lo stesso. Poco conta dove e’ stata fatta, scandalizzano certi comportamenti da parte di chi aveva il compito di contrastare la criminalita’ organizzata. Certe foto non sono solo passaggi per i social network, come un cittadino onesto potrebbe pensare. No, al Sud certe foto sono molto di piu’, sono lette talvolta dalle sigle mafiose locali come l’apertura di uomini dello Stato a poteri antistatali. Specie quando la Lega e’ al governo della citta’, come in provincia di Salerno, a Scafati (comune sciolto per camorra nel 2017), dove il clan Matrone e’ stato protagonista di loschi rapporti tra politica e camorra”, proseguono i due parlamentari. “Adesso c’e’ il rischio che questo selfie possa essere interpretato come un pericoloso messaggio e noi non possiamo assolutamente consentire che la questione passi in secondo piano. Salvini chiarisca subito”, concludono i due parlamentari campani.
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