Antenna 5G a Giovi, il proprietario del terreno: “Dal Comune autorizzazioni” - Le Cronache Salerno
Cronaca Salerno

Antenna 5G a Giovi, il proprietario del terreno: “Dal Comune autorizzazioni”

Antenna 5G a Giovi, il proprietario del terreno: “Dal Comune autorizzazioni”

di Erika Noschese

Prosegue la controversia legata all’installazione dell’antenna 5G in zona Bottino, a Giovi. A recarsi personalmente sul posto è stato l’avvocato Dario Barbirotti, referente di Europa Verde Salerno. «Nel giro di una sola notte è stata montata un’antenna per la telefonia mobile, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che, a causa delle onde radio ed elettromagnetiche emesse, tali impianti possono risultare potenzialmente cancerogeni. L’antenna è stata collocata a breve distanza da abitazioni, da una chiesa e da un oratorio frequentato soprattutto da bambini – ha dichiarato l’avvocato Barbirotti – Non è stato avviato alcun dialogo con i residenti della zona, che potrebbero essere esposti alle onde elettromagnetiche. Il Comune ha rilasciato le autorizzazioni necessarie senza coinvolgere né informare i cittadini, i quali chiedono chiarimenti sulla possibile pericolosità dell’impianto». Europa Verde sollecita quindi controlli più rigorosi, la sospensione dei lavori e il blocco dell’attivazione dell’antenna. Intanto, a rompere il silenzio è uno dei familiari del proprietario del terreno che, tramite social, respinge le numerose accuse rivolte negli ultimi giorni, anche attraverso biglietti anonimi affissi in zona, che lo accusano di aver rovinato il paese e sacrificato la salute pubblica per interessi personali. «Ritengo doveroso esprimere la mia ferma condanna verso i cartelli affissi in zona, i cui toni sfiorano l’intimidazione o assumono sfumature “camorristiche”, con frasi che sembrano più propaganda che reale informazione. Simili modalità comunicative non solo compromettono il decoro del dibattito pubblico, ma contrastano con i principi di trasparenza, partecipazione e legalità che devono guidare ogni iter autorizzativo – ha dichiarato il giovane – In effetti, per installare un impianto di telecomunicazione (come un’antenna 5G) su suolo privato, è necessario seguire scrupolosamente la procedura prevista dalla normativa vigente: l’operatore deve presentare richiesta di autorizzazione al Comune competente, ai sensi del D.Lgs. n. 259/2003 (Codice delle Comunicazioni Elettroniche) e della Legge n. 36/2001 (norme sui campi elettromagnetici). L’amministrazione comunale è tenuta ad acquisire i pareri tecnici e ambientali, in particolare quello dell’ente regionale preposto alla tutela ambientale, e verificare la conformità urbanistica-edilizia – ha spiegato – Il Comune deve inoltre pubblicare l’istanza e garantire ai cittadini interessati l’accesso agli atti e la possibilità di presentare osservazioni, come previsto dalla Legge n. 241/1990 sui procedimenti amministrativi. Solo al termine di questi passaggi può essere rilasciata l’autorizzazione. In caso contrario, ogni intervento può risultare illecito e soggetto a sanzioni e rimozione». Secondo quanto riferito, il Comune avrebbe negato l’installazione su suolo pubblico, concedendo però le autorizzazioni su un terreno privato, senza informare la cittadinanza né promuovere un confronto pubblico. «Il Comune di Salerno aveva inizialmente dichiarato l’impossibilità di individuare un’area pubblica idonea, e il fondo privato è stato quindi indicato come sito proposto dall’operatore. Questo aspetto solleva importanti interrogativi, soprattutto riguardo al titolo di disponibilità del fondo, alla correttezza dell’iter e alla trasparenza verso i residenti. È essenziale ricordare che, pur trattandosi di un’infrastruttura prevista dal Piano Italia 5G e finanziata dal Pnrr, ciò non esonera né l’operatore né l’Amministrazione dal rispetto delle normative, né giustifica comportamenti che aggirino i diritti dei cittadini. La funzionalità tecnologica non può prevalere sulla legalità procedurale». I proprietari del terreno invitano il Comune a rendere pubblica copia dell’istanza, del provvedimento autorizzativo e dei pareri acquisiti; a verificare il rispetto dei termini di partecipazione e la corretta pubblicizzazione; e a segnalare eventuali cartelli o comunicazioni dai toni intimidatori o privi di fondamento tecnico-giuridico. «Solo un confronto informato, trasparente e conforme alla legge può garantire che un’opera come quella della copertura 5G venga realizzata nel rispetto della comunità, dell’ambiente e della proprietà privata. Comprendo le preoccupazioni, ma ribadisco che non è compito del proprietario del fondo informare la cittadinanza, bensì del Comune», ha concluso il giovane. Intanto, prosegue la raccolta firme finalizzata a chiedere all’Arpac maggiori controlli su tutte le antenne 5G installate a Giovi nel corso degli anni e chiarimenti al Comune rispetto ad un potenziale pericolo per la salute pubblica.