di Annarita Caramico
“La nostra attenzione è concentrata sulla delocalizzazione. Siamo in contatto continuo con l’azienda e con la Regione” dichiara Anselmo Botte, rappresentante sindacale della CGIL. “Ci sono ipotesi che riguardano altre province. Si è parlato di Avellino, del foggiano. Sarebbe una sconfitta per tutti, però. E’ un’azienda che vogliamo tenere sul territorio. Certo, questo è un lavoro da fare con le amministrazioni comunali che, però, hanno un atteggiamento negativo”. “Il nuovo impianto sarebbe ad impatto ambientale quasi zero e consentirebbe non solo di garantire i centodieci posti di lavoro ma permetterebbe di assumere anche altri operai ( fino ad ottanta). Quello che si produce all’interno delle Fonderie, d’altronde, è un prodotto grezzo che necessita di un intervento esterno. Col nuovo progetto si permetterebbe lo svolgimento di attività necessarie commissionate, al momento, ad altre aziende” ci tiene a sottolineare, inoltre, Anselmo Botte. Francesca D’Elia, rappresentante sindacale della FIOM afferma “Ci preoccupa la ripresa a singhiozzo della cassa integrazione. Vi è una competitività spietata in questi mercati e, se si sta fermi, ci sono grosse difficoltà a recuperare. Questo mese si è lavorato nove giorni. Per febbraio si spera due settimane”. D’opinione concorde entrambi i sindacalisti, soprattutto sul fatto che “si lavori in sicurezza, sia per gli operai che per i cittadini, quindi ben vengano tutti i controlli necessari. Sembra che le cose stiano migliorando”.