Angri. Rombo di moto e palloncini per Paky - Le Cronache Provincia
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Angri. Rombo di moto e palloncini per Paky

Angri. Rombo di moto e palloncini per Paky

Angri. Palloncini bianchi, bara a spalla e rombo delle moto per l’addio a Pasquale Pio Mandile, detto Paky, fuori alla chiesa della Collegiata di San Giovanni Battista di Angri nel giorno dei funerali dell’operaio appena ventenne. Dolore e lacrime per un amico strappato alla vita a causa di un tragico incidente avvenuto lunedì notte in via Nazionale. Le moto degli amici ieri pomeriggio hanno rombato così forte, quasi come se quel rombo e quel suono di quei clacson potesse arrivare fino in cielo a salutare il loro amico con il quale condividevano l’amore e la passione per le moto. Tanti gli amici con le magliette bianche con le foto del loro amico “Paky” che hanno fatto volare i palloni in cielo. Anche un rosario di palloncini bianchi e palloncini blu che componevano la scritta “Paky” sono stati fatti volare in cielo, come ultimo saluto al 20enne originario di Nocera Inferiore. Toccante la cerimonia funebre. Un fiume di persone era presente al funerale del ragazzo, vittima di un tragico incidente stradale avvenuto nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 settembre in via Nazionale ad Angri, ma il cui ricordo sarà indelebile. Un giovane volato troppo presto in cielo a causa di un incidente mentre era in sella alla sua Yamaha 600 e che si è scontrato con una Ford Fiesta. Al termine del rito funebre, gli amici hanno sfilato in corteo con le moto e hanno accompagnato la bara per le vie cittadine, insieme al corteo, salutando il feretro, portato a spalla, con clacson e con suoni di sgommate. Tutta la città di Angri si è stretta attorno ai familiari del 20enne, operaio doriano, per dargli l’ultimo saluto. La cittadinanza non ha fatto mancare la sua vicinanza alla famiglia di Pasquale Pio, al padre Biagio, alla madre Maria, ai fratelli Gerardo, Marcello e Sharon, alla fidanzata Alessandra, alle cognate Rosita e Anna e al cognato Daniele. Lacrime e abbracci tra gli amici che provavano a farsi forza e che ora si impegneranno a tenere vivo il ricordo del loro amico con la passione per le moto, ricordando i suoi occhi che si illuminavano appena sentiva il rumore delle moto.