La crisi nel settore delle costruzioni in Campania accresce il trend dei fallimenti delle imprese, con un incremento del 34,5% rispetto al 2013. E’ quanto fa sapere il Centro studi dell’Ance di Salerno. In termini assoluti si e’ passati dai 116 fallimenti nei primi sei mesi dello scorso anno ai 156 del primo semestre 2014. Il dato e’ stato elaborato dal Centro Studi sulla base dell’analisi trimestrale sulle chiusure aziendali di Cerved diffusa nei giorni scorsi. In Campania, si rileva, complessivamente nel periodo 2008-2014 sono fallite 1.272 aziende edili. Se si mette a confronto il secondo trimestre del 2014 con il secondo trimestre del 2008 la variazione percentuale e’ pari al 100%. Sei anni fa, infatti, risultarono fallite 38 imprese di fronte alle 76 del pari periodo 2014. ”Se, invece, prendiamo in considerazione – sottolinea l’Ance – la variazione tendenziale del secondo trimestre 2014 (76 fallimenti) rispetto al secondo trimestre 2013 (59) il tasso si attesta al 28,8% rispetto all’8,6% della media Italia. L’analisi della linea tendenziale a partire dal 2009 conferma che il picco piu’ critico si e’ raggiunto nel periodo 2010-2011, con un incremento dei fallimenti, nel territorio regionale, del 51,9%. Dopo un parziale ridimensionamento di questo fenomeno (-17,3% nel periodo 2011-2012) si assiste ad una ripartenza dei fallimenti nell’annualita’ 2012-2013 con una crescita del 22,4% (media Italia: +9,3%)”. I fallimenti nel settore delle costruzioni in Campania nel 2009 sono stati 153, aumentati a 156 nel 2010 (+2%). Nel 2011 ne sono stati rilevati 237 (+51,9% sul 2010). Nel 2012 il numero complessivo e’ sceso a 196 (-17,3% sul 2011). Nel 2013 si e’ configurato un nuovo aumento: 240 (+22,4% sul 2012). ”In base a questo quadro analitico – sottolinea il Centro Studi Ance Salerno – risulta chiaro che la condizione di grave stallo recessivo e’ ben radicata negli anni. tranne un parziale ridimensionamento del fenomeno regressivo tra il 2011 ed il 2012. Risulta evidente che in Campania la dinamica negativa nei primi sei mesi dell’anno in corso – aggiungono dal Centro Studi Ance Salerno – e’ particolarmente aggressiva in considerazione della percentuale dei fallimenti che emerge nel contesto nazionale: le distanze in termini percentuali tra Italia (8,6%) e Campania (28,8%) non hanno bisogno di ulteriori commenti”. ”I dati sulle procedure fallimentari – dice il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi – rappresentano soltanto l’ulteriore conferma dello stato di grave crisi nel quale versa il comparto delle costruzioni. Nonostante si susseguano annunci di provvedimenti immediati per la riattivazione degli investimenti pubblici, all’atto pratico le imprese sono abbandonate a se stesse. Mentre si discute su incentivi e piani straordinari, la triste realta’ della Campania ci dice che in soli sei mesi 156 aziende hanno chiuso i battenti, con tutto quello che ne consegue in termini di occupazione e di aggravamento delle tensioni sociali”. ”E’ necessario – continua il presidente Lombardi – mettere in campo azioni di coordinamento a livello regionale per accelerare la fase di cantierizzazione delle opere gia’ finanziate ed intervenire al piu’ presto per evitare che non vengano spesi i consistenti fondi residui della programmazione 2007/2013. E’ sconcertante – conclude – che in queste condizioni si prosegua nella ricerca di effetti mediatici, soprattutto in relazione agli investimenti programmati, senza una concreta mobilitazione al fine di aprire i cantieri: l’unica soluzione auspicabile per dare ossigeno ad imprese e lavoratori”.
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