Di Paola Primicerio
Si scaldano i motori del concerto evento del 2024 che si terrà al teatro Augusteo di Salerno il 22 marzo( ore 21) , quando a salire sul palco ci sarà una folta schiera di musicisti salernitani riuniti sotto il segno del celebre batterista Amedeo Ariano, grazie alla organizzazione di “ 17 produzioni” di Donatella Notarfrancesco. Più che un grande concerto sarà una reunion, una grande festa della musica per presentare l ‘ultimo lavoro discografico di Amedeo Ariano dal titolo Afrodance, in cui oltre grazie alla presenza della Amedeo Ariano Afrodance Band, con Julian Oliver Mazzariello al piano e tastiere, i fratelli Sandro e Alfonso Deidda ai sassofoni e Dario Deidda al basso elettrico, Pierpaolo Bisogno alle percussioni e Amedeo Ariano alla batteria si esibiranno grandi musicisti salernitani. A presentare la serata con giusta carica di verve ci penserà Gegè Telesforo, nome conosciutissimo della tv e della radio, amico di tutti i musicisti jazz salernitani, con alcuni dei quali ha anche collaborato in concerti dal vivo e cd, in qualità di performer, e produttore del disco Afrodance. Ad aprire la serata saranno gli Almanegra Blues Band, storica blues band salernitana che annovera il bassista Gino Ariano, gemello di Amedeo, e il vocalist e chitarrista Rocco Vertuccio. A seguire ci saranno i Neri per caso , amici storici di Amedeo Ariano, che vogliono festeggiare insieme a lui l uscita del suo nuovo disco Afrodance e alla cui band lascerà il palco. Ci si può aspettare di tutto da questi grandi musicisti amici tra loro da più di 30 anni, dalle jamsession durante il concerto , ai duetti ai terzetti con Gegè Telesforo che certamente non farà mancare la sua voce di vocalist col suo scat trascinante.
Abbiamo chiesto ad Amedeo Ariano come sia nato questo concerto ed il suo disco Afrodance.
“ L ‘ idea del concerto all’Augusteo è stata di Donatella Notarfrancesco che era venuta ad un mio concerto al Moro di Cava de’ Tirreni e dopo aver ascoltato la band ha pensato a questa reunion ampia che vede riuniti quasi tutti i miei fratelli amici musicisti salernitani. L idea di allargare il concerto agli altri musicisti è stata di Sandro Deidda che abitando a Salerno a mia differenza perché vivo a Roma ha più contatti con tutti i salernitani. Afrodance è il brano principale che da nome al disco che ha una matrice afroamericana, ha un groove più afro che jazz, l ha composto Sandro Deidda , come quasi tutto il disco. Sono 8 tracce la cui organizzazione e gli arrangiamenti ritmici sono miei, con la produzione di Groovemaster di Gegè Telesforo e Roberto Rambardi . All’interno del disco si va dalla ballad Dulce Abuela, alla trascinante Take this five di David Brubeck ai brani originali di Sandro Deidda. Il disco è in uscita il 20 marzo. Questo è il mio terzo disco a mio nome , dopo Salerno lIberty City band e Triplex , che porta il nome del parto da cui sono nato, un parto trigemellare con mio fratello Gino e mia sorella. E’ un disco molto vario che va dalla Word Music , alla ballad , al jazz classico, vario come me che sono un musicista versatile, multi stile. Infatti suono in gruppi jazz, pop e soul. Adesso sono tour con cinque artisti diversi tra loro, da Sergio Cammariere a Nino Buonocore in jazz, Karima, Walter Ricci e Gianluca Guidi per un progetto su Frank Sinatra”.
Molto nota la tua collaborazione con grandi nomi dal jazz internazionale , tra cui Jhonny Griffin, George Coleman, Benny Golson, Steve Grossman, David Murrey, Tony Scott, Toots Thielemans, Joe Garrison, solo per citarne alcuni, e del jazz e pop italiano tra cui Sergio Cammariere, Enrico Rava, Javier Girotto, Ares Tavolazzi, Enrico Pieranunzi, tra i tanti, e poi c è una collaborazione ad un festival di Sanremo con un mito della musica brasiliana quale Gal Costa, scomparsa improvvisamente nella città di San Paolo. Quali ricordi hai di Gal Costa?
“La mia collaborazione con Gal Costa è stata una esperienza unica, fantastica, avere l onore e l’ onere di suonare per una delle icone della musica brasiliana, una donna ed una artista semplice, che come tutti i grandi artisti era una interprete molto alla mano, che assolutamente non si sentiva una regina in scena pur essendolo. Della sua morte improvvisa mi è dispiaciuto moltissimo”.
Quale l’eredità dei capiscuola e le nuove leve del jazz a Salerno?
“ Il jazz a Salerno non sta andando da nessuna parte, è fermo se non stagnante, nonostante si studi anche in conservatorio, non ci sono più i club cittadini come quando noi eravamo ragazzi. Pare riparta il Mumble Rumble, storico circolo Arci della zona orientale, in cui noi provavamo tutte le sere. A Salerno la musica è una lobby. Mancano gli spazi per esibirsi, manca la volontà politica e forse anche degli imprenditori che a Salerno vedono una città distratta nei confronti della musica jazz. O forse sono loro ad essere poco attenti al genere musicale. Tra l’altro ho visto che la politica che ha in mano le associazioni. Non mi ha mai insignito di un miserabile premio mentre a livello nazionale ed internazionale sono sempre stato molto apprezzato tanto che ho ricevuto la nomina di Cavaliere della Repubblica dalle mani del presidente Sergio Mattarella per meriti artistici”.
Cosa ti aspetta dopo questo concerto a Salerno?
“Ho tantissimi concerti già fissati per la primavera e l’estate, per il lancio del mio disco, oltre ai concerti con Gianluca Guidi, con Sergio Cammariere, con la vocalist Karima ed altri musicisti.Poi sono direttore artistico di vari jazz festival in giro per l Italia, per cui dovrò lavorare parecchio anche sul fronte organizzativo”.