Alfieri: “Pronti ad accogliere il Museo dello Sbarco, se Oddati lo vuole” - Le Cronache
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Alfieri: “Pronti ad accogliere il Museo dello Sbarco, se Oddati lo vuole”

Alfieri: “Pronti ad accogliere il Museo dello Sbarco, se Oddati lo vuole”

di Monica De Santis

Mentre a Salerno, escludendo alcuni eventi, si continua a parlare, ragionare, pensare se, come, quando e perchè fare e sostenere manifestazioni culturali e di intrattenimento, un po’ più a sud, c’è una città, della nostra provincia, che si candida ad essere un punto di riferimento per i grandi eventi, ed anche per quelli un po’ più piccoli. Una città che ha iniziato a programmare la stagione estiva già dallo scorso mese di gennaio, incontrando e sostenendo molte delle iniziative che venivano proposte. Una città che fino alla fine del mese di agosto ospiterà nomi come Fiorello, Alessandro Siani, Rkomi, Capo Plaza, e poi ancora l’orchestra Scarlatti, il festival delle Mongolfiere, Franco 126, Coez, Jimmy Sax, il campus di percussioni e di trombone. Questo solo per citare alcuni degli appuntamenti, come detto, già annunciati e programmati da mesi. Stiamo parlando di Capaccio – Paestum, sede del celebre sito archeologico, che sotto la guida del sindaco Franco Alfieri è tornata a puntare tutto sulla cultura e lo spettacolo come grande attrattore turistico… “La leva formidabile della cultura, credo, che sia quella sulla quale ci dobbiamo muovere. Perché lo dico da sempre, dove c’è disagio economico e sociale, primo disagio culturale. Quindi bisogna far crescere la cultura e, crescendo la cultura si rimuovono tutti gli altri disagi. D’altra parte abbiamo puntato come territorio e abbiamo progettato il nostro futuro proprio puntando sulla cultura”. Alfieri spiega che questo tipo di lavoro non riguarda ed interessa solo il territorio di Capaccio – Paestum, ma quello di tutte le città facente parte dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, di cui lui è presidente… “Come Unione dei Comuni, siamo stati candidati e siamo arrivati finalisti per Capitale della cultura 2024. Proprio perché abbiamo scelto di puntare tutto sulla cultura”. E proprio la candidatura a Capitale della Cultura ha dato nuovo slancio a Paestum e ai Comuni dell’Alto cilento che, come spiega lo stesso Alfieri… “Pur non avendo vinto, abbiamo trasformato il nostro dossier di candidatura nel nostro piano strategico. Perché parlare di cultura non significa soltanto libri e poesie. Parlare di cultura significa turismo, accoglienza, ed anche politica, economia, ambiente. Cultura significa conoscere, capire, sapere. Significa avere un rapporto diverso con il mondo che ci circonda e quindi il progresso è legato alla cultura. E quindi tutti gli eventi sono un modo per far crescere la nostra cultura ed il nostro territorio”. Un lavoro quello di Alfieri iniziato sin dal primo giorno del suo insediamento come sindaco della città dei Templi. Un lavoro iniziato con il recupero di strutture storiche divenute, come l’ex tabacchificio, oggi luoghi pronti ad ospitare grandi eventi, anche e soprattutto nel periodo invernale. E nell’ambito del recupero di questi spazi, che ora Alfieri sta lavorando per il recupero del teatro di Capaccio, una struttura chiusa da decenni che finalmente tornerà a vivere e ad offrire altri eventi di sicuro richiamo… “I lavori per la ristrutturazione ed il recupero del teatro sono stati già appaltati. L’impresa aggiudicataria dovrà presentare il progetto esecutivo e per settembre metteremo la prima pietra e per settembre 2023 saremo pronti all’inaugurazione del teatro a Capaccio – Paestum”. Ma Capaccio Paestum presto potrebbe non avere solo un teatro, bensì potrebbe ospitare anche il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale, struttura che sta faticando a rimanere aperta a Salerno e che se non si dovesse trovare una soluzione a breve potrebbe traslocare… “Ho sempre detto in merito alla vicenda del Museo dello Sbarco e di Salerno Capitale, che non ci possiamo girare dall’altra parte. E’ la nostra storia e la nostra memoria. Sono momenti storici, importanti. Altrove con Sbarco hanno fatto economia. In Normandia ci sono milioni di visitatori, c’è un turismo di ritorno, di memoria, di storia. Per questo credo che non possiamo girarci dall’altra parte rispetto a una difficoltà che i gestori di questo museo stanno avendo nella città di Salerno. Credo che dobbiamo farcene carico. Ho dato la disponibilità al professor Oddati e la confermo. So che anche altri comuni si sono interessati come Pontecagnano, Battipaglia, Eboli. Magari, possiamo pensare di mettere insieme un po’ di risorse e fare un gioco di squadra con gli altri comuni per sostenere il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale. Insieme sicuramente potremmo trasformare la difficoltà che al momento vive il museo, una grande opportunità ed una grande risorsa per tutti questi territorio che furono, tra l’altro coinvolti proprio nello sbarco degli alleati”.