Albanella, sindaco o fondazione de Stefano: chi dice bugie? - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

«Ho parlato con il sindaco che mi ha assicurato che entro una quindicina di giorni l’opera sarà ricollocata con anche maggiore enfasi poiché prevede a spese dell’amministrazione di fare un basamento in cemento più alto così da valorizzare maggiormente l’opera ed evitare che i ragazzi la usino per appendersi a giocare». Sono parole di Angela Riccio, ideatrice del progetto Percorsi d’Arte Contemporanea nel Cilento della fondazione de Stefano.

Il sindaco citato è Renato Iosca di Albanella, comune nella Piana del Sele dove nel dicembre del 2023 l’ente intitolato a Matteo e Claudina de Stefano ha installato un’opera d’arte, intitolata “La Torre” e simpaticamente ribattezzata “Stuorcio” dai cittadini, dell’artista Ettore Consolazione. Dopo qualche tempo, l’amministrazione ha deciso di spostarla dal luogo scelto, nella piazza del comune, perché ritenuta pericolosa per i ragazzini che vi giocavano. Lo spostamento avviene, ma l’opera risultava lasciata in terra, abbandonata tra la vegetazione come fosse spazzatura.

Un primo articolo di denuncia è stato pubblicato oltre due settimane fa ed in seguito ad esso sono arrivate le parole e la presa di posizione della responsabile Riccio la quale, tra le altre cose, ha ricevuto 15mila euro di fondi pubblici da parte dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento per finanziare il progetto. I quindici giorni, però, sono abbondantemente trascorsi e l’opera d’arte è ancora lì, nella medesima posizione e non valorizzata.

A questo punto, è palese come uno dei due protagonisti della vicenda abbia dichiarato il falso. Renato Iosca o Angela Riccio? Il sindaco ha davvero promesso che entro quindici il problema sarebbe stato risolto? Se così fosse, il mendace sarebbe lui ma se invece dovesse non aver mai promesso ciò, la mendace sarebbe la vicepresidente della fondazione.

L’episodio di Albanella e la veemente reazione della fondazione Matteo e Claudina de Stefano hanno fatto drizzare le orecchie, come se ci fossero delle questioni spinose. I consiglieri dell’Unione Raffaele Pesce e Emanuele Sica vogliono vederci chiaro.

In meno di 24 ore, giusto per dirne una, l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento ha concesso un contributo di 15mila euro ad Angela Riccio che lo aveva richiesto, per l’appunto, poche ore prima. Pesce e Sica hanno chiesto di avere visione di tutti i documenti relativi alla questione.

Il Percorso d’Arte Contemporanea nel Cilento avrebbe dovuto prevedere l’installazione di opere nei comuni afferenti all’Unione e cioè Albanella, Capaccio Paestum, Giungano, Cicerale, Ogliastro Cilento, Agropoli, Prignano Cilento, Torchiara, Rutino, Lustra con Rocca Cilento, Laureana Cilento, Perdifumo.

Al momento della concessione del contributo di 15euro di soldi pubblici, l’ente unionale allora guidato dal presidente Franco Alfieri, oggi ai domiciliari con l’accusa di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico e indagato per associazione a delinquere, ha dichiarato il falso dato che le opere non erano installate né ad Agropoli né a Lustra ma nell’atto ufficiale è come se lo fossero. Insomma, le zone d’ombra sulle quali è doveroso fare luce sono molte.