Albanella, don Ciocca: "Per i bruciori anali ci vuole l'aloe" - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

I social, si sa, hanno dato voce a tanti. Un ottimo esempio di democrazia, una piazza virtuale nella quale tutti possono esprimere la propria opinione, spesso, però, si abbandona l’eleganza lasciandosi andare a toni e parole particolarmente forti.

È il caso del parroco di Albanella don Carlo Ciocca che negli ultimi giorni, proprio sul social blu, si è lasciato andare a commenti pesanti contro i suoi stessi fedeli. “Se soffrite di bruciore anale – scrive – vi consiglio gel di aloe vera, aiuta ad alleviare l’irritazione e il prurito”.

Insomma, frasi che di certo non si addicono ad un sacerdote. Ma cosa ha portato il don a tali esternazioni? Per oggi è previsto il congresso cittadino di Fratelli d’Italia, elezioni che si terranno nelle aule didattiche del Centro Studi San Gennaro. Si tratta di locali della locale chiesa. Ciò ha scatenato le polemiche con tanti cittadini che hanno criticato la scelta dell’utilizzo di tali locali per un evento strettamente politico.

Nel mirino è finito, suo malgrado, don Ciocca che non ha evidentemente accettato le critiche ricevute ed ha deciso di rispondere così alla gente che scriveva. La risposta ha indignato molti, ma qualcuno si è anche affidato all’ironia.

«Qualche buon cristiano – dice un utente – avvisi don Carlo che gli hacker russi gli hanno hackerato l’account. E fate presto, prima che qualcuno creda davvero che questo commento sia opera sua». «La politica, di qualunque colore, dovrebbe stare fuori dai luoghi di culto – le parole di un altro internauta – chi ha concesso l’autorizzazione ha perso l’ennesima occasione per dimostrare che i componenti del clero non sono corrotti e corruttibili».

Qualcun altro, invece, si interroga sulla contemporaneità con altri eventi: «Ma domenica mattina non c’è messa alle 10.30?». Pare, in questo ultimo caso, che non ci siano di questi problemi. Ironia a parte, rimangono le parole di un parroco che dovrebbe invece parlare di pace, di soldiarietà, di amore far i popoli, evitando, magari, indicazioni medicali.