di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Alba: ecco il nuovo Piano di Raccolta.
I dipendenti della municipalizzata, da più di un mese in stato d’agitazione, attendevano da tempo l’agognato documento, che finalmente è arrivato.
Martedì scorso, infatti, Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della triade commissariale che regge le sorti dell’amministrazione cittadina, hanno approvato il piano redatto dall’amministratore unico della società in house, Luigi Giampaolino, e dal Settore Ambiente di Palazzo di Città. Nella giornata di ieri, dunque, Palazzo di Città ha ufficialmente diramato il carteggio.
Si tratta del più importante tra i piani di raccolta stilati nella storia della municipalizzata battipagliese, giacché arriva in seguito alla liquidazione di Nuova e all’incorporamento di essa da parte di Alba. Il documento relativo al 2015, poi, fa fede pure all’accordo quadro Anci-Conai.
Diciotto le zone di raccolta, dunque una in meno in confronto al Piano 2012-2014: sette quelle a bassa densità abitativa e undici quelle maggiormente popolate.
Da Palazzo di Città, soddisfatti del 69% di raccolta differenziata quale valore medio degli ultimi tre anni, hanno preferito non apportare alcun mutamento ai giorni di raccolta.
Sospesi i progetti obiettivo e gli accordi sindacali a progetto, come nel caso dello spazzamento delle aree mercatali: Giampaolino e gli altri, infatti, hanno deciso di delegare il grosso dell’incarico agli operatori dediti allo spazzamento manuale, giungendo a un risparmio del 62% per quel che riguarda il mercato giornaliero, del 22% per quello settimanale. Abbattimento del 35%, invece, sui costi relativi allo spazzamento nei giorni festivi.
La spending review, poi, ha coinvolto pure il noleggio degli automezzi, che andrà incontro a un notevole decremento, in attesa di risposte relative allo squilibrio tra il numero degli automezzi e quello degli autisti: sono 22, infatti, gli automezzi superiori alle 3,5 tonnellate, 24 quelli inferiori e 3, invece, le spazzatrici meccaniche; gli autisti, invece, sono teoricamente 55 ma, passati al setaccio delle gravi prescrizioni mediche, si riducono a 48. Tra uomini e mezzi, dunque, s’è cercato di ripartire la raccolta in maniera più equa.
Via pure gli straordinari. L’amara constatazione, infatti, è che ben 469 ore, necessarie al conferimento dell’indifferenziato, venivano retribuite con quattrini presi dalle casse per il lavoro straordinario.
C’è poi lo spinoso nodo riguardante lo spazzamento manuale: infatti, nonostante il numero necessario ammonti a 24 addetti – che dovrebbero lavorare sei giorni su sette -, al momento sono soltanto 16 le unità che fanno capo alla cooperativa esterna che s’occupa il servizio. S’è deciso, ad ogni modo, di ripartire le 18 aree per la raccolta differenziata in 35 micro-aree, sì da ridurre la frequenza di spazzamento nelle zone meno popolate.
Sarà abbattuto pure il prefabbricato in legno in cui sono gli uffici dell’Ecocentro.
Ora la parola passa ai lavoratori di Alba, che sono ancora in stato d’agitazione e non eseguono gli straordinari. La settimana prossima, nella sede di via Rosa Jemma, dovrebbero arrivare i segretari sindacali provinciali per prendere parte a una focosa assemblea. L’idea dello sciopero, infatti, pare essere ancora sul tavolo. Non si sa ancora come i lavoratori abbiano accolto il Piano di Raccolta.