di Monica De Santis
Ed anche il reparto di pediatria dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona si trasforma in un hub vaccinale. Per due giorni, il reparto ha ospitato i piccoli pazienti fragili che necessitavano del vaccino anti covid. E così in questi due giorni, medici ed infermieri hanno accolto ben 40 giovanissimi pazienti, che in tutta sicurezza e sotto l’attento controllo medico hanno potuto ricevere anche loro il vaccino anti covid… “I dati che abbiamo della sperimentazione dei vaccini – spiega il dottor Pasquale Pisano, responsabile del reparto di pediatria dell’ospedale salernitano – e la situazione della pandemia ci portano a considerare una vera e propria risorsa i vaccini, anche per i bambini. C’è sicurezza, c’è necessità di proteggerli e non dobbiamo continuare su questa strada, così come stiamo facendo nel reparto di pediatria del Ruggi. Abbiamo arruolato pazienti che sono già seguiti presso le nostre strutture ambulatoriali di day hospital, che hanno delle patologie e a maggior ragione devono essere protetti dal rischio del covid, che nella fascia pediatrica di per sé non è pericoloso, ma se ci sono delle altre patologie di base può diventare pericoloso, per i bambini che non hanno problemi per il covid, ma con il covid”. Fortunatamente fanno sapere dal Ruggi, nonostante l’aumento dei casi covid, anche in età pediatrica, non si è registrato nessun aumento tra i ricoveri. A confermarlo anche la dottoressa Daniela Melis primario della clinica pediatrica del Ruggi - D’Aragona… “Fortunatamente non c’è stato nessun aumento dei ricoveri, siamo riusciti a fronteggiarlo gestendo i bambini con forme lievi semplicemente con una valutazione e con una gestione domiciliare. Nei casi più gravi abbiamo dovuto trasferire i bambini, ma per il momento siamo pronti ma non abbiamo avuto nessuna emergenza”. La dottoressa Melis conferma poi che la fascia dai 5 agli 11 anni è quella più soggetta ai contagi… “E’ la fascia d’età che non ha ancora una copertura vaccinale ottimale, credo che siamo stati i primi nella provincia di Salerno ad iniziare il percorso vaccinale in questa fascia d’età ed abbiamo voluto dare un segnale forte iniziando proprio dai bambini fragili, che abbiamo voluto vaccinare in ospedale dimostrando la collaborazione tra ospedale ed università, in un ambiente protetto e con l’aiuto meraviglioso di associazioni come l’Ail che sono stati per noi fondamentali, perché hanno trasformato in gioco una giornata che per questi bambini, già provati, poteva essere drammatica. Sono stati loro ad accogliere i bambini che dopo la vaccinazione non se ne volevano andare. Direi che abbiamo vinto”. Intanto ieri mattina si è tenuta presso l’Istituto Alberghiero di Salerno l’ultima giornata di vaccini nelle scuole superiori. Altre duecento dosi sono state somministrati a studenti ed adulti.