di Arturo Calabrese
Il tempo passa ma il PalaGreen e il PalaImpastato ad Agropoli continuano a versare nel più totale stato di abbandono. Una situazione ormai atavica che l’attuale amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi ha ereditato dalla precedente a matrice Adamo Coppola. Se Coppola, però, aveva promesso interventi, che non si sono potuti tenere perché la maggioranza (tra cui lo stesso Mutalipassi) ha deciso di porre fine anzitempo a quella esperienza amministrativa, lo stesso non si può dire di chi oggi amministra Agropoli. Nonostante le innumerevoli segnalazioni, infatti, a Palazzo di Città le bocche sono cucite e nulla si muove. Il sindaco e i suoi sono molto attivi sui social, strumenti utilizzati sia per comunicare che per controllare chi parla di Agropoli e soprattutto cosa dice, ma sui palazzetti nessuno si esprime, nemmeno il consigliere Gennaro Russo a cui il primo cittadino ha affidato la delega allo sport ed alle relative strutture. PalaGreen e PalaImpastato sono totalmente abbandonati a sé stessi e prede di vandali, delinquenti e qualcuno in cerca di divertimento, pronto a distruggere la cosa pubblica. L’area sulla quale sorgono le due strutture non è recintata e l’accesso è libero.
Ciò permette a chiunque di entrare e di compiere atti poco consoni alla morale: le porte della struttura intitolata a Peppino Impastato, giusto per un esempio, sono forzate, il pavimento è ormai inutilizzabile e rifiuti di ogni genere sono sparsi ovunque. Alcune parti della costruzione sono irrimediabilmente rovinate e mancano all’appello anche vari materiali o elementi utilizzati per gli sport che lì si potrebbero praticare. L’unica voce che arriva da Palazzo di Città è quella della minoranza. Il consigliere Elvira Serra, rappresentante del gruppo “Città Futura”, chiede che si faccia qualcosa quanto prima per la struttura, senza attendere oltre. «Se le cose non dovessero migliorare – dice – si potrebbe concretizzare un danno erariale per la città e chi di dovere ne pagherà le conseguenze». Del medesimo avviso è Raffaele Pesce, esponente del movimento civico “Liberi e Forti”: «Tra incuria e vandalismo, la situazione è divenuta insostenibile – le sue parole – bisogno assolutamente intervenire per chiudere quelle strutture esternamente anche con dei cancelli».
Il discorso del consigliere si ampia: «Per tutte le strutture dovrebbero essere previste installazioni di videocamere di sorveglianza, ovviamente controllate e monitorate. Bisognerebbe poi intervenire sulle associazioni sportive che devono avere pari diritto all’utilizzo delle strutture, ma nel caso si pongano in essere delle convenzioni – continua – bisogna valutare se queste vengono rispettate da chi gestisce le stesse strutture o altrimenti si risolvano i contatti. Si potrebbe pensare in alternativa ad una gestione diretta del comune – conclude – oppure si facciano convenzioni e controlli precisi e costanti». Sulla situazione del palazzetto, aveva detto la sua, da Cinisi in Sicilia, l’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato: «Già lo scorso anno siamo intervenuti con un comunicato per sostenere chi denunciava la situazione di degrado, abbandono e sporcizia in cui versava il palazzetto dello sport di Agropoli dedicato alla memoria di Peppino Impastato – scrivevano – chiediamo anche che questo luogo sia riportato alla funzione di centro sportivo per onorare la memoria di Peppino che ha molto creduto nel calcio e nello sport come forma di aggregazione sociale. Auspichiamo – chiosavano gli associati – che Il “Peppino Impastato” non resti una delle tante cattedrali nel deserto: ciò rappresenterebbe uno spreco di soldi pubblici, un oltraggio alla memoria di una vittima della mafia, un’occasione persa ed una sconfitta per la collettività».