Agropoli, Gerardo Scotti: “Tutti se ne fottono del Testene" - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

Il fiume Testene ad Agropoli torna sotto ai riflettori. Ad intervenire nuovamente nel merito è Gerardo Scotti, volontario e attivista dell’ambiente nonché rappresentante dell’Associazione Genesi, realtà che si occupava della manutenzione e della cura proprio del luogo fluviale. Lo fa nel suo stile ironico e tatti pungente, affidando ai social un amaro sfogo con tanto di foto a corredo di quanto asserito.

«Ho sognato che ero bambino e con i soliti amici non eravamo entrati a scuola e facevamo il bagno al fiume – racconta – tirate fuori le lenze, che tenevamo nascoste nella vegetazione, avevamo pescato un grosso cavedine che puntualmente avevamo arrostito per poi mangiarlo. Sempre attenti alle campane della chiesa che segnavano il tempo per tornare a casa. Ma poi mi sono svegliato e tornando alla realtà ho capito che era solo un sogno – ragiona – chissà se qualcuno un giorno sarà capace di restituire al Testene la sua antica bellezza.

Anche l’idea del parco che insieme a tanta gente avevamo immaginato oggi sembra una cosa così irreale, così fantasiosa che faccio fatica a capire se fosse realtà o sogno. Vorrei con tutta la mia forza trovate un interesse nuovo, diverso, lontano da queste fantasie impossibili. Ma, fatta notte, quando arriva il sonno ricado sempre nella stessa acqua fresca e limpida di quando ero bambino».

A queste parole, Scotti ne aggiunge altre, se possibile più forti: «Di questo fiume se ne fottono tutti – continua riferendosi anche all’amministrazione comunale che in questo caso è rappresentata dall’assessore al ramo Rosa Lampasona –risolvere i problemi è tecnicamente impossibile.

Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare con segnalazioni e denunce ma il risultato è stato solo quello di aumentare l’odio verso la mia persona. Delle mie lamentele ne hanno le scatole piene tutti compresi quelli che in qualche modo mi hanno sempre sostenuto. Oggi – prosegue l’attivista – ci sarebbe la via di sporge denuncia contro ignoti ma quando lo abbiamo fatto verso i noti non è successo nulla (usa un’altra parola molto più precisa ma non replicabile, ndr) e quindi contro ignoti cosa potrebbe cambiare. Da oggi non mi sentirete parlare più di queste cose».

Infine, chiude il suo intervento con amarezza, asserendo quella che palesemente, secondo lui, non è una verità: «L’acqua del Testene è così pura ché prima o poi qualcuno la metterà in bottiglia e la venderà al supermercato – dice ancora – quando siamo chiusi nella cabina elettorale mettiamo una croce, a volte la mettiamo per Nicola o Pasquale e altre per portarcela addosso.

Una volta fatta – conclude – non ci dobbiamo lamentare». Come per tanti altri argomenti inerenti alla città, anche il fiume che la attraversa è stato al centro dell’ultima campagna elettorale.

E come per l’ospedale, altro tema caldo, una volta raggiunta la poltrona, chi amministra se ne dimentica puntualmente per ricordarsene, poi, al successivo appuntamento elettorale. È successo e continuerà a succedere. Nel frattempo, le continue denunzie di Scotti non hanno portato a nessuna soluzione, come anche le promesse di chi oggi amministra la città di Agropoli.

Promesse che parlavano di una risoluzione delle problematiche, in primis quella dell’inquinamento, ma che rimangono ancora tali, almeno fino alla prossima campagna elettorale quando se ne parlerà nuovamente come fosse la prima volta.