di Arturo Calabrese
È già aria di campagna elettorale ad Agropoli. Sebbene la scadenza di mandato sia tra due anni, in città c’è quel fermento che precede il ritorno alle urne.
A scendere in campo è presidente del consiglio che pare essersi svegliato dal torpore e che nella mattinata di ieri ha scritto ai consiglieri comunali proponendo alcune iniziative da concretizzare per il centro storico. Ciò nonostante Franco Di Biasi sieda in consiglio da ormai decenni.
«Non è mai troppo tardi – dice il consigliere Massimo La Porta, citando il professor Manzi – la Commissione Commercio non viene convocata da ben dodici mesi e va urgentemente approvato il piano commerciale e ben venga un tavolo tecnico pronto al confronto su progetti concreti». Di Biasi ha anche proposto aiuti per i commercianti, ma è La Porta a ricordargli il funzionamento della macchina amministrativa, un qualcosa che evidentemente non ha capito nei suoi anni di militanza politica tra gli scranni agropolesi.
«Ricordo al presidente del consiglio – argomenta – che l’8 aprile scorso è stato approvato, anche con il suo voto, il bilancio di previsione 2025/2027. Le risorse finanziare necessarie per tale proposta dovevano essere previste a quella data.
Nel prossimo consiglio comunale va approvato il rendiconto 2024 (doveva essere approvato il 30 aprile 2025), ma possiamo risolvere, quantifichiamo la somma necessaria e facciamo subito una variazione di bilancio per le agevolazioni, riduzioni e locazione locali. Resto in attesa di ricevere la convocazione – conclude La Porta – ricordando che da tre anni questa opposizione invita l’amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi a sostenere il commercio locale, partendo proprio da un serio piano commerciale».
Non va molto lontano, nel suo intervento, l’altro consigliere di minoranza. Raffaele Pesce, rappresentante di Liberi e Forti che tra l’altro da domani riprende le proprie riunioni, pubblica una foto molto sibillina che rappresenta un pagliaccio intendo ad allacciare le iconiche scarpe. «Mentre le Commissioni consiliari Bilancio e Commercio non vengono convocate, non si discute alcuna proposta di maggioranza, e mentre la Tari viene aumentata significativamente nel corso dell’ultimo consiglio comunale, leggo proposte che sanno solo di campagna elettorale.
Mi sembra di non aver vissuto ad Agropoli dal 2007 al 2022 – dice – avrò vissuto altrove senza accorgermene probabilmente. Le responsabilità dello status quo si addebitano, evidentemente, soltanto al leader indiscusso, oggi impossibilitato, come se avesse amministrato, direttamente o indirettamente, da solo o, al massimo, delegando meri rappresentanti senza potere.
Questi ultimi, tra l’altro, coscienti e contenti di essere senza poteri se non demandati. Stesso discorso dal 2022 ad oggi, dal momento che la macchina è stata assemblata nella medesima officina».
Parole dure che fanno riferimento a Franco Alfieri e al ruolo di sudditanza vissuto e rappresentato dalla maggior parte dei consiglieri dei comuni amministrati da chi è stato arrestato una prima volta il 3 ottobre 2024 e una seconda il 27 marzo per una lunga serie di reati.