Il Comune di Agropoli, come in effetti spesso detto dal prode assessore al turismo Roberto Apicella, progetta già gli eventi per il 2024. Le casse però, come pare evidente, sarebbero vuote, altrimenti non ci sarebbe la necessità da parte dell’ente amministrato da Roberto Antonio Mutalipassi di cercare soldi altrove. Palazzo di Città, attraverso un avviso pubblico che porta la firma del funzionario responsabile dell’area turismo, promozione eventi e cultura Giuseppe Capozzolo, dichiara la propria disponibilità a ricevere soldi, attraverso la pratica della sponsorizzazione che rende il tutto più dolce, per la futura organizzazione dei suddetti eventi. Il buon Capozzolo firma un vademecum molto dettagliato nel quale si spiega all’eventuale finanziatore come ed in che verrà promossa l’attività. Insomma, un vero e proprio listino in salsa pubblica amministrazione.
«Lo scopo della sponsorizzazione – scrive il funzionario – è la realizzazione di maggiori economie di bilancio, vantaggi per lo sponsor come la deducibilità dei costi annessi alla sponsorizzazione e diritto ad una forma di pubblicità non esclusiva». Ma non è finita qui. L’ente pubblico del primo cittadino Roberto Antonio Mutalipassi si riserva anche di scegliere se accettare o meno le proposte dei finanziatori: «Si affiderà la sponsorizzazione con criteri totalmente discrezionali, riservandosi anche la facoltà di non procedere all’aggiudicazione». Si attendono, quindi, per l’anno in corso grandi eventi in quel di Agropoli, ancor di più rispetto a quanto fatto durante il 2023. Per quanto riguarda il luogo dove tali grandi eventi si terranno, si parlava in passato della realizzazione di un’arena a Trentova.
L’assessore Apicella, che in città è famoso per l’ineccepibile bravura nell’organizzazione di compleanni di diciotto anni, ne aveva annunciato l’apertura già lo scorso anno, ma è stato uno degli annunci poi non concretizzatisi. Cosa c’è da aspettarsi? Grandi faville, con la speranza che in tanti risponderanno all’avviso del comune e daranno i propri soldi in cambio dell’onore di affiancare il proprio nome a quello dell’ente.