Ormai è diventata una saga degna dei grandi scrittori con un episodio che allunga la storia, aggiungendo fatti e accadimenti. La poca, se non nulla, attenzione che il comune di Agropoli rivolge ai diversamente abili si arricchisce di un nuovo triste capitolo. Protagonista suo malgrado è il solito attivista Christian Durso che, per una volta, voleva trascorrere una giornata in totale rilassamento con la propria famiglia, godendo delle bellezze naturali della città. Manco a dirlo, una domenica di fine giugno che nei progetti doveva essere spensierata e felice diventa triste e desolante.
Tutto inizia presso un lido privato che è stato attrezzato dal comune per accogliere i disabili con le dovute infrastrutture, ma già qui nascono i primi problemi. Su questo aspetto, però, ci si riserva di tornare quanto prima sull’argomento. L’idea dell’attivista e della sua famiglia, insieme alla fidanzata anch’ella con una disabilità riconosciuta, è stata di recarsi al porto turistico anche perché il mare è una delle loro passioni. Una volta lì, però, la ferale scoperta: non ci sono posti dedicati ai disabili.
Si sottolinea, oltre alla normativa che prevede la presenza di stalli ad hoc, la necessità che essi siano presenti in quanto per determinate disabilità deve esserci maggior spazio rispetto ai parcheggi tradizionali al fine di favorire le manovre di salita e di discesa dal veicolo. Gli unici posti disponibili in quell’area sono riservati, sì, ai portatori di disabilità ma soltanto ai possessori di una barca il che permette loro di accedere all’area delimitata da una sbarra. Tutto ciò, secondo l’attivista, non rispetta la norma e dunque, dopo varie lotte portate avanti, scrive nuovamente al comune una diffida, promettendo battaglie in tal senso. Stando ad una delibera dell’ente guidato dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi “I portatori di handicap, titolari di posto barca, potranno usufruire gratuitamente del parcheggio in questione, mentre tutti i possessori di contrassegno per disabili, indipendentemente dal possesso di un posto barca, avranno a disposizione posti riservati nel parcheggio esterno alle sbarre, come previsto dalla normativa vigente”.
«Ciò non è assolutamente vero – dice Durso – e si contravviene anche alla normativa che prevede un posto auto riservato ai disabili ogni venti posti o frazione. Ho fatto le mie rimostranze di persona alla Capitaneria di Porto che mi ha detto di non avere nessuna competenza perché è esclusivamente comunale e poi: “siamo in Italia e posti riservati ai disabili nel Porto non ci sono ” – racconta – ho anche incontrato una pattuglia dei vigili i quali mi hanno dato moralmente ragione e si sono scusati e mi hanno invitato a fare una segnalazione scritta».
A questo punto, la diretta richiesta al comune: «la delibera che disciplina la sosta alle persone con disabilità, che non hanno un’imbarcazione, ingiustamente non permette di utilizzare i posti a loro riservati e quindi se ne chiede l’immediato annullamento». La battaglia di Durso continua e si attendono adesso risposte da parte dell’Ente.