Chiesto il giudizio per 18 indagati accusati di gestire piazze di spaccio tra Pagani, Sarno e San Marzano sul Sarno. Per alcuni anche la contestazione di estorsione e ricettazione I fatti contestati risalgono al periodo 2018-2019. Le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, messaggi e ambientali, hanno documentato centinaia di cessioni di cocaina e marijuana, gestite da una rete di capi piazza e pusher che operavano in modo autonomo. Tra i coinvolti marito e moglie di Sarno che in due mesi avrebbero venduto cocaina attraverso accordi telefonici per poi consegnarla agli acquirenti o mediante il deposito della droga in un cestino o calandola da un balcone. Una delle zone di spaccio sarebbe stata gestita invece da un giovane di Nocera Inferiore e da uno scafatese: i due avrebbero operato a Pagani e San Marzano sul Sarno tra ottobre e dicembre 2018, vendendo soprattutto cocaina. Un’altra piazza di smercio era sotto il controllo di un pusher di Pagani, che insieme al un complice è accusato anche di due estorsione. Le vittime, costrette sotto minaccia, dovevano versare somme quotidiane. A conferma dei reati le intercettazioni fatte dai militari. I due avrebbero anche tentato di rapinare un extracomunitario, fingendosi carabinieri, ma il colpo alla fine non era riuscito. Gli stessi sono accusati anche di ricettazione, in quanto avrebbero avuto la disponibilità di uno scooter rubato. Tra i capi piazza identificazione c’è anche un marocchino, coinvolto nella vendita di marijuana. Altri episodi di cessione di cocaina sono stati registrati a San Marzano sul Sarno, ad opera di un altro indagato, che operava anche nel comune di Pagani. inverno c’era stata la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, ora tutte le 18 persone sono attese dall’udienza preliminare dopo la richiesta di rinvio a giudizio. Agli indagati non è stata contestato l’aggravante camorristico, nel senso che avrebbero agito senza favorire nessuna cosca del territorio acquistando stupefacente nell’area Napoletana, come deciso dal pubblico ministero della Procura di Nocera Inferiore. Ora potranno difendersi dalle accuse mosse dagli inquirenti davanti al gup tra qualche setttimana. Gli imputati potranno optare per il rito ordinario oppure per un processo alternativo come l’abbreviato o patteggiare la pena.





