Nocera Inferiore/Pagani. Quattro indagati e un sequestro da due milioni per una frode fiscale con la carne proveniente dai paesi esteri e destinata alle tavole dei salernitani e venduta sottocosto. Una compravendita della merce che coinvolge 3 aziende dell’Agro nocerino sarnese (con sede legale a Pagani e Nocera Inferiore) unitamente ad operatori economici locali. E’ il bilancio del blitz effettuato dagli uomini della Guardia di Finanza di Nocera Inferiore unitamente ai colleghi di Popoli Terme (Pescara), disposto dal gip del Tribunale abruzzese, sulla scoperta di una complessa frode fiscale. Tutto sarebbe nato in via casuale, con indagini rivolte ad altro, quando i militari delle fiamme gialle avevano fatto emergere la truffa durante un controllo a una società dell’Alta Val Pescara, formalmente operante nel commercio delle carni. Grazie all’interposizione di società cartiere, la carne di origine estera veniva commercializzata nel Salernitano, in particolare nell’Agro nocerino sarnese a prezzi altamente concorrenziali. Il meccanismo ha permesso alle imprese di Nocera Inferiore e Pagani coinvolte di non versare le imposte dovute, utilizzando false fatture per abbattere i costi reali e aumentare i margini di guadagno in maniera illecita. L’indagine ha inoltre evidenziato come le imprese dell’Agro coinvolte abbiano beneficiato indebitamente di un sistema basato su operazioni fittizie, generando forti distorsioni nel mercato locale della carne, dove operatori onesti si sono trovati a competere con prezzi drogati da una grave evasione fiscale. L’utilizzo delle società fantasma ha consentito di emettere e ricevere fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 2 milioni di euro, con un danno erariale legato all’Iva non versata pari a circa 300mila euro. Al termine dell’attività investigativa coordinate dalla procura del capoluogo abruzzese, sono state deferite a vario titolo 4 imprenditori per i reati fiscali contestati. Le Fiamme Gialle hanno inoltre accertato che la società pescarese ha omesso di dichiarare ricavi per oltre 1 milione di euro, aggravando ulteriormente il quadro accusatorio a carico delle aziende coinvolte. Una vicenda che arriva a distanza di qualche mese dove il gup del Tribunale di Nocera Inferiore ha rinviato a giudizio 5 imputati per lo stesso reato: evasione fiscale con la carne proveniente da paesi esteri. Un sistema fraudolento finalizzato al compimento di reati di frode fiscale (emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione delle scritture contabili di società cartiere, omessa o infedele presentazione delle dichiarazioni fiscali). Gli approfondimenti, eseguiti anche tramite lo sviluppo e l’analisi delle movimentazioni bancarie, avevano portato ad accertare l’esistenza di imprese che, secondo un preordinato disegno criminoso, ogni due anni circa si alternavano tra loro con l’unico scopo di figurare quali acquirenti al posto della reale società alla quale veniva materialmente consegnata la merce da rivendere. L’illecito meccanismo, architettato ad hoc, si realizzava attraverso l’emissione di fatture di vendita e di acquisto false, create dagli ideatori della truffa, con l’intento di sottrarsi al pagamento dell’Iva. che, di fatto, non veniva mai versata nelle casse dell’erario. Ora un nuovo filone di indagine, stavolta proveniente da Pescara.





