La musica napoletana piange l’ultimo maestro, Fausto Cigliano, capace di affrontare con chitarra e voce tutti i classici della canzone partenopea ma rimasto nella storia anche per aver lanciato nel Sanremo del 1964 ‘E se domani’ di Carlo Alberto Rossi e Giorgio Calabrese, diventato poi un grande successo di Mina. È morto mercoledi a Roma, all’ospedale Gemelli, a 85 anni, compiuti solo tre giorni fa. Nel 1959 aveva vinto il Festival di Napoli, in coppia con Teddy Reno, con il brano ‘Sarra’ chi sa’, scritto da Roberto Murolo. Nato il 15 Febbraio 1937 a Napoli, penultimo di sette fratelli Cigliano aveva coltivato sin da bambino la passione per il canto. Soggetto purtroppo a frequenti crisi asmatiche dovette però accontentarsi di seguire le performance canore dei suoi quattro fratelli maggiori che facevano parte del coro del San Carlo. Intraprese dunque gli studi di ragioneria e proprio un compagno di classe gli regalò la sua prima chitarra. Guarito completamente dall’asma debuttò nell’orchestra di Lello Greco specializzata negli slow della nuova canzone napoletana del dopoguerra. Nel 1955 dopo una entusiasmante stagione estiva in un importante Hotel di Ischia superò brillantemente una audizione Rai tenuta presso la locale sede dell’emittente di stato e da allora partecipò frequentemente a diverse trasmissioni radio televisive. Nel 1956 debuttò come cantante-chitarrista al Festival di Napoli dove fu chiamato con Amedeo Pariante e Sergio Centi per riassumere i motivi in gara. L’esperienza si ripetette l’anno successivo con Armando Romeo e Ugo Calise. Nel 1959 approdò al Festival di Sanremo portando in finale con Nilla Pizzi la canzone ‘Sempre con te’, composta da Roberto Murolo. Qualche mese più tardi, sempre nel ’59, vinse il Festival di Napoli con ‘Sarrà chi sa?’, cantata assieme a Teddy Reno. Negli anni ’50 partecipò pure a numerosi film: ‘Classe di ferro’ di Turi Vasile, ‘Guardia, ladro e cameriera’ diretto da Steno, ‘Ragazzi della marina’ di Francesco De Robertis e il precursore dei musicarelli ‘Cerasella’ di Raffaello Matarazzo. Con minor fortuna partecipò ancora alle edizioni del Festival di Sanremo del 1959, 1960, 1961 e 1962 e si ripresentò nel 1964 interpretando il brano “E se domani”, che diverrà un grosso successo nella versione di Mina. Fu anche autore di molte canzoni tra le quali: ‘Ossessione ’70’, ‘Napule mia’, ‘Nella mia città’, ‘Ventata nova’ e ‘Scena muta’. Nel 1992 compose la colonna sonora dello sceneggiato in 60 puntate di Canale 5 ‘Senza Fine’. La sua esperienza cinematografica più blasonata è la partecipazione con musiche originali eseguite alla chitarra al film ‘Identificazione di una donna’ di Michelangelo Antonioni.
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