di Erika Noschese
Messo da parte il Mattarella bis è già tempo, per i partiti, di ragionare sulle prossime elezioni amministrative. In provincia di Salerno, nel 2022, saranno chiamati al voto 33 comuni e, in alcuni, si ragiona già in termini di candidature a sindaco. È il caso di Agropoli che, a pochi mesi dal voto, vede già un centrodestra inesistente: Fratelli d’Italia ha infatti lanciato, nei giorni scorsi, la candidatura di Agostino Abate mentre Cambiamo-Coraggio Italia, fondato dal governatore Giovanni Toti, sembra intenzionato a sostenere la candidatura dell’avvocato Giovanni Basile. “La situazione è questa: lo scenario nazionale fa da specchio a quello locale ma speriamo di trovare una quadra anche se le prospettive, le alleanze nazionali portano verso un’altra strada. A noi non resta che restare a guardare, lavorare sul territorio”, ha dichiarato Cristiano Pontillo, coordinatore di Cambiamo a Salerno che analizza, tra le altre cose, la situazione nazionale con la débacle del centrodestra. Il Mattarella bis consegna una coalizione di centrodestra spaccata. In questi giorni, i parlamentari non hanno risparmiato accuse agli alleati. Cambiamo-Coraggio Italia cosa ne pensa? “Quella di Mattarella sembrava l’unica scelta possibile visto lo stallo e il disaccordo tra le forze di governo e l’opposizione. In quel momento, sembrava essere l’unica decisione possibile”. Le trattative sono state portate avanti prima da Matteo Salvini e la Lega e poi da Antonio Tajani e dunque Forza Italia. E’ una fase di critiche abbastanza aspre: FdI accuse i due alleati di essere parte del centrosinistra… “Ovviamente, è chiaro che ognuno porti acqua al suo mulino. I partiti della coalizione hanno sempre dei problemi anche se, nell’ultimo periodo, si ripresenta ancora più spesso. Si ragiona nell’ottica dell’io, mai del noi per costruire qualcosa di utile per il territorio. Si vive di personalismi, speriamo ci siano occasioni per ricostruire la coalizione”. Teme ripercussioni a livello locale? “Credo di sì, è avvenuto anche alle passate amministrative. Si è cercato fino all’ultimo di far prevalere un partito sull’altro e noi abbiamo scelto di aspettare, anche – alle volte – mettendoci in disparte. La situazione è questa: lo scenario nazionale fa da specchio a quello locale ma speriamo di trovare una quadra anche se le prospettive, le alleanze nazionali portano verso un’altra strada. A noi non resta che restare a guardare, lavorare sul territorio”. Quest’anno, 33 comuni della provincia di Salerno torneranno al voto per le amministrative. Ad Agropoli, Fratelli d’Italia ha giocato d’anticipo, presentando un proprio candidato sindaco… “Noi, come coordinamento provinciale, stiamo portando avanti le trattative per sostenere l’avvocato Giovanni Basile. Al momento lo scenario è questo, poi vedremo”. E’ prematuro parlarne ma, al momento, la coalizione non esiste. “Come sempre il centrodestra è sfasciato. A noi hanno dato indicazioni su Basile; lavoriamo – come accaduto alle passate elezioni – per cercare di riunire, sarà sicuramente complicato e temo che anche questa tornata elettorale ci vedrà divisi in molti comuni al voto. Fino all’ultimo, tenteremo di trovare la quadra, come partito nuovo cerchiamo di dare continuità ad un percorso finalizzato a cambiare il modo di fare politica. Ovviamente, siamo un partito piccolo ma molte volte sono i partiti grandi a ragionare per sondaggi e non per esigenze del territorio”. Cambiamo-Coraggio Italia attenderà il tavolo del centrodestra o proverà a ragionare da solo? “I tempi sono ristretti, stiamo cercando di trovare una sintesi su un nome ma in base all’evoluzione della situazione decideremo come agire. Applicheremo lo stesso schema dello scorso anno: siamo disposti a sostenere un candidato a patto che faccia il bene di quel territorio altrimenti siamo pronti a metterci in disparte, a guardare dal di fuori e portare qualche nostro candidato in consiglio comunale”. Tornando sullo scenario nazionale, chi – secondo lei – ha commesso l’errore più grande tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia? “Io penso che il problema sia generale, ognuno di loro ha pensato di ragionare in maniera individuale ma il cambiamento avviene solo con un lavoro importante. So il lavoro che ha fatto avanti il mio partito per cercare l’unità mentre gli altri no. Io penso che le colpe siano di tutti, in egual modo”.