di Pina Ferro
Dovrà affrontare il processo con l’accusa di calunnia e falso testimonianza la soldatessa (un caporal maggiore) che aveva accusato di stolking il colonnello Palumbo in servizio presso “Le Guide” di Salerno.ALl’epoca dei fatti l’ufficiale a causa della grave accusa per la quale finì anche sotto processo fu costretto ad abbandonare la missione in Libano chelo vedeva impegnato e a subire il trasferimento da Salerno. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno l’altro ieri ha rinviato a giudizio la soldatessa. A rivolgersi alla m a g i s t r a t u r a erano stato il legali dell’ufficiale, l’avvocato Gino Bove, all’indomani dell’assoluzione del colonnello in primo grado. Il caporal maggiore all’epoca dei fatti accusò l’Ufficiale di aver dato sfogo, attraverso morbose azioni a sfondo erotico, particolari “attenzioni” nei confronti della sua subordinata, aggravati da comportamenti sempre più ossessivi e asfissianti, con quotidiani inviti a cena, oltre a decisioni pretestuose quali di trattenerla in ufficio oltre l’orario di servizio per rimanere da sola con lui, di vietarla di incontrare il suo allora fidanzato, di farsi portare il caffè durante i briefing tenuti con gli altri Ufficiali del Reggimento per farsi vedere da tutti che era “coccolato” oppure di farle pulire quotidianamente il proprio Ufficio poiché doveva comportarsi come una moglie. Il dibattimento che seguì nel corso del processo dimostrò che le pesantissime accuse mosse dalla soldatessa non avevano alcun fondamento e che erano stato solo un atto per ledere la sua immagine. Ora la soldatessa da grande accusatrice è divenuta imputata nel procedimento penale che prenderà i via il 16 dicembre prossimo dinanzi alla terza sezione penale del Tribunale di Salerno. Nel procedimento a carico della soldatessa il colonnello Palumbo si costituirà parte civile.