di Martino Lupo
In Campania c’è una nuova città/metropoli tutta da rimettere in regola. Al focus di Legambiente sulle domande di sanatoria hanno risposto 132 comuni dove a seguito dei tre condoni Legambiente ha censito ben 362.646 richieste di sanatoria: sostanzialmente una nuova città/metropoli tutta da rimettere in regola. Il record alla provincia di Napoli dove sono ben 259.170 le richieste di sanatoria, seguita dalla provincia di Salerno con 71.096 richieste. La Campania si conferma la regione più esposta al fenomeno, con una quota di 50,6 immobili fuorilegge ogni cento. Negli ultimi tre anni, in Campania il lavoro delle forze dell’ordine sul ciclo illegale del cemento ha portato alla luce 2.352 infrazioni e alla denuncia di 2.567 persone. E abusivismo edilizio in Campania fa rima con Gomorra. Sono ben 65 clan di camorra censiti da Legambiente in questi anni che gestiscono le fila e hanno fatto e fanno affari con l’oro bianco. L’intreccio tra illegalità e politica è “un impasto di cemento”. Lo sostiene Legambiente che ha fotografato la Campania a rischio sul fronte dell’abusivismo edilizio. Richieste di sanatorie mai vagliate, licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizioni non eseguite. Case abusive tollerate e mai abbattute. Ancora di più se su quella casa pende da decenni un ordine di demolizione perché costruita abusivamente, magari in una zona di pregio, in un’area protetta o lungo la costa. In Campania le demolizioni sono al palo: secondo il dossier di Legambiente più del 97% degli abusi edilizi da abbattere sono ancora ben saldi alle fondamenta, infatti su 16.596 ordinanze di demolizione, sono state eseguite solo il 3% pari a 496 immobili abbattuti. Non solo non si demolisce, ma neppure si acquisisce al patrimonio pubblico come prevedrebbe la legge: nella nostra regione appena il 2% di questi immobili risulta infatti trascritto dai Comuni nei registri immobiliari (pari 310 immobili). Così le case restano nella disponibilità degli abusivi che ne godono senza alcun titolo e senza oneri, nell’indifferenza più totale. Una prassi consolidata, purtroppo, che però si scontra con l’applicazione della legge. L’indagine è stata realizzata dall’associazione a partire dai dati forniti in Campania da 76 comuni (il 13,8% del totale), con una analisi del fenomeno dal 2004, anno successivo all’ultimo condono edilizio, ad oggi e il quadro complessivo che emerge conferma la sostanziale inerzia di fronte all’abusivismo e alle prescrizioni di legge rispetto alle procedure sanzionatorie e di ripristino della legalità. I Comuni campani sono stati sollecitati da Legambiente in più richieste ufficiali e il fatto che sulle ordinanze di demolizioni ben 474 Comuni non hanno risposto all’indagine di Legambiente o hanno negato le informazioni richieste dimostra che purtroppo ancora oggi – in mancanza di un censimento nazionale del fenomeno e con dati in circolazione spesso carenti, contraddittori o palesemente sottostimati, siamo di fronte a informazioni gelosamente custodite.