di Fedele Di Nunno
L’istituto scolastico “G. Vicinanza” ha ospitato sabato 18 e domenica 19 gennaio la due giorni dedicata alla cultura; in particolare: scrittori, libri ed artisti. Un evento molto emozionante che ha visto anche la partecipazione di un artista poliedrico, Antonio Stanzione, originario di Vietri sul Mare. Due le tele presentate al vernissage di “Emozioni a Colori”, curata dall’artista Laura Bruno, “Marcina” e “Veteri”, fortemente ispirate al paesaggio vietrese, alle sue sfumature da sogno e alla tradizione ceramica del primo comune della Costiera Amalfitana. Nella vita, Antonio Stanzione è innanzitutto un tatuatore, ma si occupa anche di grafica ed è un disegnatore professionista; infatti, sono innumerevoli le collaborazioni con scrittori esordienti per cui ha realizzato tanti disegni e prime di copertina.
Quando è nata la tua passione per il disegno e la grafica? E’ legata anche al tuo lavoro di tatuatore?
«Avevo più o meno dodici anni quando ho iniziato a notare i bellissimi disegni delle ceramiche che tappezzano il mio paese, Vietri sul Mare. Non ho potuto più fare a meno di disegnare. Poi, all’improvviso, ho scoperto di volerne fare il mio lavoro e oggi mi interesso di tutto ciò che ha a che fare con la creazione. Il tatuaggio per me è un simbolo importantissimo: il mio disegno rimane permanente sulla pelle delle persone ed è bello sapere che ciò che tatuo, dunque la mia interpretazione, è legata ad un significato o ricordo importante. Ovviamente disegno e grafica sono legati. Amo disegnare, dunque mi piace predisporre le cose sulle pagine. Fare il grafico è parte del mio tratto».
C’è un artista o degli artisti a cui ti ispiri nei tuoi disegni?
«Amo Vincent Van Gogh: il suo tratto definito che rende il disegno sempre in movimento. Amo Jackson Pollock e la sua capacità di parlare attraverso una vasta gamma di colori e sovrapposizioni. Di solito nelle mie opere cerco sempre colori forti che siano in contrasto tra loro, che riescano dunque a creare un movimento, anche emozionale. È sempre una sfida, soprattutto quando mi cimento nei disegni a pastello!».
Quanto il paese in cui vivi influenza la tua arte?
«E’ grazie alla ceramica che ho capito di amare l’arte e il disegno. Oltre alla bellezza di questi pezzi artistici unici che ci invidiano in tutto il mondo, del mio paese amo molto il mare, il profumo che percepisco quando mi affaccio al balcone di casa mia. Da lì prendo ispirazione, sempre! Sono totalmente catturato dal mio paese, così tanto da avergli voluto dedicare un grande numero di tele. Ho sperimentato, ho ragionato e alla fine ho deciso di unire sulle mie tele la ceramica e il mare: piccoli pezzi da me reinventati si fondono con il colore blu e le mille sfumature della mia Vietri».
La musica che ascolti influenza il tuo disegno?
«Raramente disegno senza musica di sottofondo. Adoro ascoltare i brani per pianoforte solo del compositore Ludovico Einaudi. A volte mi piace immergermi nelle musiche da film scegliendo brani di Ennio Morricone e Hans Zimmer. Amo molto anche la musica classica, soprattutto la musica da camera di Brahms. Devo ammettere, però, che scelgo la musica anche in base a ciò che devo fare. Quando tatuo, ad esempio, ascolto esclusivamente musica pop! Ogni musica mi invia una sensazione diversa, proprio come fanno i colori! D’altronde i colori sono come le note, bisogna scegliere quelli giusti per creare emozioni».