Craxi e “Hammamet”: «Il film? Diciamo Psi, questa è la vera storia del leader» - Le Cronache
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Craxi e “Hammamet”: «Il film? Diciamo Psi, questa è la vera storia del leader»

Craxi e “Hammamet”: «Il film? Diciamo Psi, questa è la vera storia del leader»

Di Andrea Pellegrino

La comunità socialista e non si è ritrovata al cinema per vedere il film ‘Hammamet’ di Gianni Amelio, con la straordinaria interpretazione di Pierfrancesco Favino nei panni del leader socialista, Bettino Craxi. Il film racconta gli ultimi anni in Tunisia, fuggiasco per alcuni ed esule per altri. La pellicola ripercorre il dramma dell’uomo lontano dal suo Paese, il legame forte con la ‘sua Italia, la sofferenza. Per la comunità socialista è il momento dell’orgoglio perché il film contribuisce a consegnare una nuova narrazione della vicenda del garofano rosso. Passati gli anni è sempre più forte e condiviso, infatti, l’apprezzamento per le intuizioni di Craxi. In sala si sono ritrovati i socialisti di ieri e di oggi. In platea Salvatore Aversano, ex potente del Psi, l’ex parlamentare Michele Ragosta, Antonio Fasolino del Nuovo Psi, con Lello Buonfiglio e Manuel Gatto, e poi ancora i socialisti di Forza Italia, Alessandro Carrazza, Giovanni Iuorio e Giuseppe Ruberto, consigliere provinciale. Folta la delegazione del Psi di Enzo Maraio, con il consigliere comunale di Salerno Massimiliano Natella, Marco La Monica ed ancora Antonio Iannello e Giuseppe Fattorusso dall’agro. In sala molti giovani che Craxi ed il Psi mai lo hanno conosciuti come Raffaele Romeo e Davide Scermino, imprenditori noti e società civile. A vedere la prima anche il professore Aniello Salzano, volto storico della Democrazia Cristiana e sempre attento alla lettura di tutti i fenomeni. Ci ha pensato, fra gli altri, il giornalista Gaetano Amatruda ad organizzare una parte del gruppo. “Su Bettino Craxi – ha detto – sta cambiando la narrazione. Il 2020 è l’anno del ventennale, sarà l’anno per ricordare e per rilanciare un metodo: quello riformista che governa i processi e disegna il futuro. Ricordare Craxi non è consegnarsi alla liturgia delle commemorazioni, è denunciare le storture di un sistema, rivendicare il primato della politica sui poteri finanziari, è la nostalgia del futuro”. Il giornalista salernitano ha poi ricordato il punto di partenza ed i primi ‘compagni di viaggio’. “Se tanti passi in avanti abbiamo fatto – ha scritto – e’ grazie soprattutto all’impegno della famiglia, alla forza ed alla dignità della signora Anna, è merito di Bobo e, consentitemi, soprattutto di un donna eccezionale, Stefania Craxi. La Fondazione, che lei ha voluto, negli anni ha fatto cose incredibili. Ha documentato le verità, ha contribuito a riscrivere la storia, ha smontato i luoghi comuni. Ho avuto l’onore di conoscere Stefania nel 2000, con Enzo Giordano e Marcello Sorrentino”. “Il suo coraggio – ha aggiunto- mi ha affascinato da subito e sono felice di aver trascorso questi venti anni, in parte, al suo fianco”. E sui social non si è fatta attendere la risposta della figlia dello statista socialista “Grazie Gaetano a te e ai compagni che negli anni hanno sostenuto la mia battaglia. Non moltissimi per la verità” ha ricordato la Craxi. Dopo il film continuerà la battaglia dei socialisti per la verità. Per il 19 Gennaio in tanti partiranno per Hammamet e poi è in cantiere un convegno nazionale a Salerno. Sarà l’occasione per ricordare e per rilanciare la stagione socialista che ha cambiato Salerno, sarà l’occasione per ricordare Vincenzo Giordano, e sarà, dicono i bene informati, l’occasione per far tornare la memoria a chi pare l’abbia persa. E le frecciatine sono tutte al Sindaco Vincenzo Napoli.