di Gino Liguori
Marta ci ha lasciati. Tragicamente, tradita dal suo motorino. Del giornalismo ne faceva una ragione di vita. L’incontrai alla redazione qualche mese fa: stava per completare con Andrea Pellegrino, il numero di L’Ora di Cronache. Quella volta si parlava della Salerno d’un tempo, di Corso Vittorio Emanuele, di quella città fatta di amore. Marta mi chiese qualche particolare su un vecchio edicolante di via Mercanti: “Non voglio commettere errori”, così mi disse. Fu quello il momento che mi fece capire di lei l’interesse vero per il giornalismo, la modestia verso un mestiere che difficilmente, oggi, trova un pizzico di umiltà. Nella chiesa di S. Margherita, tantissimi si sono stretti ai familiari, ma hanno voluto onorare una ragazza che avrebbe meritato di vivere, di realizzarsi. LeCronache, L’Ora di Cronache, non ha più uno dei suoi punti di riferimento. Il giornalismo salernitano perde una giovane collega che con la sua passione, il suo impegno, aveva saputo trasmettere alle nuovissime generazioni la voglia di far bene. Marta, un esempio da seguire.
Il ricordo di Alberto Cuomo
Caro Direttore, ho appreso da Fb (non sono a Salerno) della morte di Marta. Sono addoloratissimo. Non la conoscevo bene ma apprezzavo tutto di lei; si vedeva fosse una ragazza dolce, seria, onesta, perbene, legata a valori solidi. E’ una grave perdita per quanti l’amavano o solo la conoscevano, ma è comunque una perdita per l’intero mondo assurdo che oggi ci è dato vivere e che lei contribuiva a rendere migliore, sopportabile. Lascia un gran vuoto, del tutto incolmabile, in me, in voi di LeCronache cui mi unisco in un grande abbraccio che purtroppo non ci renderà il suo sorriso.