FratteStock, i volontari ripuliscono la villa comunale- FOTO - Le Cronache
Primo piano Salerno Attualità

FratteStock, i volontari ripuliscono la villa comunale- FOTO

FratteStock, i volontari ripuliscono la villa comunale- FOTO

di Erika Noschese

Riportare agli antichi lustri i luoghi degradati e dimenticati. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo di FratteStock, l’iniziativa messa in campo dai militanti dalla Casa del Popolo di Salerno, sede ufficiale di Potere al Popolo che già nella giornata di venerdì hanno ripulito, sacchetti alla mano, la villa comunale di Fratte. Una due giorni di pulizie che ha visto il quartiere di Fratte al centro di un’operazione di decoro. L’obiettivo, spiegano i militanti de La Casa del Popolo, non è «sostituirci agli enti preposti, ma per denunciare le mancanze relativa alla cura e alla normale manutenzione di uno spazio pubblico». Da tempo, infatti, la villa comunale di Fratte è l’emblema dell’abbandono in cui versano le zone periferiche della città di Salerno. Da qui la “necessità” di dar vita al FratteStock che vede Rosanna Iorio responsabile del progetto. «Vogliamo riappropriarcene e viverla tutti insieme», hanno spiegato i militanti di Pap, annunciando l’iniziativa che ha già riscosso notevole successo, con la partecipazione di numerosi volontari che hanno di fatti accolto l’invito lanciato dai militanti. Un week end importante, dunque, per uno dei quartieri più degradati della città capoluogo, anche a causa della quasi totale assenza di operatori ecologici che, soprattutto negli ultimi mesi, avevano traspormato la zona in una discarica a cielo aperto. La pulizia collettiva – hanno poi spiegato gli organizzatori – della villa comunale aveva l’obiettivo di «accendere i riflettori sull’incuria di un luogo pubblico e per provare a riappropriarci di uno spazio fisico abbandonato nel degrado e nel silenzio delle istituzioni». Nella giornata di ieri, i militanti di Potere al Popolo hanno tenuto un’assemblea con gli artisti di strada per discutere sugli spazi presenti a Salerno e sui limiti e le difficoltà che chi vuole esprimere le proprie idee e la propria arte incontra ogni giorno. «Quello di oggi (ieri per chi legge ndr) non è un semplice evento, ma un percorso più ampio che abbiamo iniziato con e nel quartiere di Frattee – hanno poi aggiunto i militanti – Il tutto per rimettere al centro il protagonismo popolare, la riappropriazione e liberazione degli spazi in contrasto con l’abbandono delle periferie della nostra città, l’arte e la libera espressione dei propri sogni e bisogni, una diversa idea di vivere la città e i rapporti umani». Ma come nasce FratteStock? «E’ un chiaro riferimento al festival di Woodstock sia come tributo per i 50 anni di anniversario, sia perchè Woodstock è l’emblea di una cultura e di un’epoca scandita da forti ideali che vorremmo riportare all’attenzione – ha spiegato l’organizzatrice Rosanna Iorio – Parlo di ideali quali l’interesse per culture diverse dalla propria, l’armonia, il rispetto per la natura, la fratellanza per gli uomini. Concetti questi che mancano in una società dominata prevalentemente da individualismo, rabbia». Dunque, riportare al centro del pensiero popolare temi che non sembrano più così attuali. FratteStock ha però due questioni politiche di fondo: «la prima riguarda il quartiere di Fratte, completamente abbandonato dalle isituzioni, pieno di problemi a partire dalle Pisano e fino alla villa comunale che, per i cittadini della zona, è l’emblema dell’abbandono, tenuta male, con angoli pericolosi». Da qui, dunque, la necessità di farla rivivere anche con questa iniziativa dedicata a grandi e piccoli, con arte, musica e artisti di strada. L’altra questione politica riguarda proprio gli artisti di strada che a Salerno non sembrano trovare spazio. «Ci siamo resi conto che in città l’arte viene vista come qualcosa di inessenziale, quasi del tutto scomparsa a causa di anni di amministrazione volta al decoro urbano, al completo opposto di ciò che noi sentiamo come necessario – ha poi aggiunto l’organizzatrice – Per noi l’arte è cultura, unione, cosmopolitismo. Per noi l’arte è fondamentale e volevamo ripartire dal suo valore, riunendo gli artisti di strada per fare rete e discutere dei problemi».