Verde pubblico, chiesta la revoca dell’appalto alle coop - Le Cronache
Salerno Attualità Primo piano

Verde pubblico, chiesta la revoca dell’appalto alle coop

Verde pubblico, chiesta la revoca dell’appalto alle coop

di Andrea Pellegrino

Annullare le procedure di gara per l’affidamento del verde pubblico alle coop e rivedere i capitolati d’appalto. La richiesta del consigliere comunale Peppe Ventura – già avanzata durante l’ultima seduta di Consiglio comunale – è stata formalizzata e inviata all’attenzione del sindaco Vincenzo Napoli e dell’assessore all’ambiente Angelo Caramanno. Ventura accende i riflettori sull’appalto e sui servizi, alcuni dei quali sarebbero veri e propri duplicati, alcuni dei quali effettuati anche dalle medesime persone. Troppe anomalie per il consigliere comunale dei “Davvero Verdi” che porterebbero “ad un spreco di danaro pubblico” di quasi un milione di euro. Nel capitolato alcune voci non troppo trasparenti: come quelle riguardanti le sole aperture e chiusure dei parchi per un costo di 15mila euro circa alla medesima coop che gestirebbe il verde pubblico. Altra procedura sotto la lente d’ingrandimento è quella relativa all’affidamento del parco del Seminario, al cui interno ci sono due campi di calcio e anche un punto ristoro. Tutto da rivedere, insomma, e nell’attesa sospendere le procedure in corso. Parole ed atti di Ventura che sono stati ripresi dai consiglieri comunali d’opposizione Roberto Celano (Forza Italia) e Ciro Russomando (Attiva Salerno) che hanno chiesto la convocazione della commissione trasparenza. «Le dichiarazioni di Peppe Ventura – spiegano Celano e Russomando – sono molto gravi. Il collega consigliere ha evidenziato che alcuni dipendenti di cooperative risulterebbero in servizio contestualmente e negli stessi orari sia per la manutenzione di strade che per i servizi di gestione dei parchi». «Si tratterebbe, se la denuncia fosse fondata – proseguono – di una vera e propria truffa ai danni di una comunità tartassata dai tributi più alti d’Italia, pur dovendo convivere con condizioni di degrado non più tollerabili. Tutto questo merita una approfondimento da parte della commissione trasparenza».