Operata al “Ruggi”, muore Indagati 22 camici bianchi - Le Cronache
Salerno Attualità Primo piano sanità

Operata al “Ruggi”, muore Indagati 22 camici bianchi

Operata al “Ruggi”, muore Indagati 22 camici bianchi

di Pina Ferro

Sottoposta a due interventi chirurgici all’intestino 63enne di Castellammare di Stabia spira al “San Giovani di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Per il decesso di Natalina Angellotti sono stati iscritti nel registro degli indagati 22 medici in servizio presso l’azienda ospedaliera universitaria di via San Leonardo. Un atto dovuto in virtù dell’esame autoptico che sarà effettuato oggi sulla salma della donna deceduta il 29 giugno scorso nel reparto di Chirurgia. Ad eseguire l’esame necroscopico sarano i medici legali Vitale e Rizzolo Il fascicolo investigativo è stato aperto dal sostituto procuratore Maria Chiara Minervini a seguito della denuncia presentata dai familiari della donna (marito, figli, fratelli e sorelle) i quali hanno chiesto di conoscere le cause del decesso della congiunta. Nel registro degli indagati sono stati iscritti i dirigenti medici di chirurgia e anestesia, urologia e chirurgia plastica: Alessandro Puzziello (direttore della Chirurgia), Giuseppe Vicari, Luigi Alfano, Federico Toro (dirigente medico specializzando), Rosa Santoro (dirigente medico specializzando), Pasquale Criscito, Giuseppe Santoro, Fernando Vicinanza, Luca Valvano, Mario Avossa, Vincenzo Anasatasio, Michele Gentile, Alfonso Barbato,Andrea Loffredo, Emidio Mastandrea, Alessio Galardo, Antonella Fortunato, Stanislao Perciato, Luigi Martucci ,m Pierluigi de Cicco, Giancarlo Petrosino e Luca Apicella. La paziente, che pare fosse affetta da patgologie pregresse, era stata ricoverata al Ruggi per essere sottoposta ad un intervento chirurgico all’addome. Dopo pochi giorni dal ricovero viene portata in sala operatoria e operata. Ma durante la degenza subentrano dei problemi per i quali si renderà necessario un nuovo int e r v e n t o chirurgico. Riportata in corsia per il decorso post operatorio il quadro clinico peggiora sempre di più fino all’arresto cardiaco. Ora i familiari chiedono di conoscere le reali cause ed eventuali responsabilità della morte della congiunta.