No al commissariamento dell’Ambito 2 del Piano di Zona che comprende i Comuni di Corbara, Angri, Sant’Egidio del Monte Albino e Scafati. A dirsi contrario è Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl Salerno, dopo l’annuncio del sindaco di Corbara (Ente capofila) che ha espresso la volontà di rimettere tutto nelle mani della Regione Campania per commissariare l’ufficio che gestisce le politiche sociali nelle quattro comunità dell’Agro. «Si ritrovi la via del dialogo per arrivare alla costituzione dell’azienda consortile. Si tratterebbe di una scelta vincente, poiché in realtà come Pagani – Ambito 3 del Piano di Zona Salerno 1 – con l’Azienda consortile Agro Solidale e Baronissi (Ambito S6) con il consorzio sociale Valle dell’Irno funziona bene e serve per dare risposte ai cittadini ed ha consentito la stabilizzazione del personale con risorse aggiuntive e miglioramento della qualità dei servizi. Il commissariamento, invece, porterebbe all’ennesimo blocco dei servizi». L’ennesimo problema delle politiche sociali in provincia, secondo Dell’Isola, deve portare all’istituzione di un coordinamento dei Piani di Zona sul territorio salernitano. Una questione che il sindacalista aveva già lanciato qualche mese fa e che ora ripropone con l’ennesimo appello alle istituzioni per una gestione più omogenea tra i tredici uffici dei Piani di Zona dislocati sul territorio salernitano. «Al presidente Michele Strianese, presidente dell’Ente Provincia, chiediamo di farsi carico dell’istituzione di questo nuovo organismo di coordinamento che già in passato ha dato buoni risultati proprio nella fase di costituzione dei nuovi ambiti sociali. Rimaniamo dell’opinione che ci sono situazioni che vanno migliorate e potenziate per offrire prestazioni e assistenza adeguate alle necessità e ai bisogni di chi le riceve. Per cui è necessario un forte impegno da parte di tutti gli Ambiti e delle istituzioni superando logiche campanilistiche per assicurare e garantire funzionalità ed efficienza dell’assistenza a tutte le persone che hanno bisogno. Sarò ripetitivo, ma è così: a chi si trova in difficoltà va garantito il diritto di ottenere prestazioni che lo Stato non può sottrarsi di dare nel miglior modo possibile e in modo più efficiente».
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