«Certezze per i lavoratori». E’ il grido d’allarme del coordinatore cittadino della Lega di Salerno, Cristian Santoro, in merito alla situazione dei dipendenti delle cooperative sociali, passati sotto il controllo della Salerno Pulita Spa. Sembrava, infatti, tutto pronto per il passaggio di cantiere quando per i dipendenti è giunta la brutta notizia, come un fulmin a ciel sereno: per loro contratto di lavoro parttime per permettere alla società in house di rientrare con i conti, dopo che il Comune di Salerno potrebbe aver appaltato l’importo dei lotti, facendoli scendere rispetto agli anni precedenti. «La Lega è dalla parte dei lavoratori – e, perciò, favorevole ad ogni iniziativa che ne favorisca il decoroso e dignitoso impiego, purché equo e rispettoso dei diritti di tutti quantomai sorprende apprendere del documento prodotto dalle sigle sindacali riunite, d’intesa con la presidenza della Salerno Pulita, e sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, sollecitandola alla soluzione dei problemi connessi alla ventilata possibilità di messa a gara, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, dei servizi di pulizia e custodia già espletati dalla società suddetta presso i locali del Tribunale di Salerno», ha dichiarato Cristian Santoro che non comprenderebbe il sollecito al Comune, per quanto proprietario della società, «considerato che i servizi afferiscono un altro Ente». Secondo il coordinatore cittadino, inoltre, «si fa fatica ad immaginare cosa la presidenza della società, ed i sindacati, chiedano al Comune atteso che l’assegnazione di detti servizi, a rigore di legge, non può che avvenire, se sopra soglia, secondo una procedura di evidenza pubblica. Nessuna Istituzione, meno che mai il Comune, può operare in deroga a tale principio del nostro ordinamento. Seppur fosse la proroga contrattuale (od un rinnovo) cui i firmatari ambiscono, è allo stesso modo noto che, a norma del medesimo Decreto, la stessa non può che concedersi, quale prerogativa sola della stazione appaltante, per non congelare l’azione amministrativa estendendo nel tempo gli effetti del contratto, solo in via eccezionale e limitata nel tempo, sino alla conclusione delle procedure di individuazione del nuovo contraente». La casistica circa il rinnovo sarebbe ancora più restrittiva ma «ci si sorprende fortemente del caso sollevato dalle sigle sindacali e dalla Società. Anzitutto è auspicabile, sempre, che gli affidamenti avvengano nel rispetto delle leggi e senza attendersene storture, seppur volte a favorire l’impiego o perché indirizzate verso realtà pubbliche e non private. In secondo luogo, immaginiamo che tali procedure abbiamo già interessato gli affidamenti passati che, nel peggiore dei casi, oggi proseguono in deroga ad un contratto regolarmente onorato – ha detto ancora Cristian Santoro – Cosa mai, pertanto, ci si attenda dal Ministero francamente sfugge». Da qui l’attacco alla società che, secondo la Lega di Salerno, starebbe affrontando la questione con estrema superficialità: «Sino a pochi giorni or sono assistevamo al plauso ai nuovi ingressi in organico del personale, per poi apprendere delle aspettative negate ai lavoratori, e leggere oggi delle preoccupazioni, circa il personale tutto, derivanti dall’eventuale venir meno della commessa da parte del Ministero. Auspichiamo che una società dai numeri di Salerno Pulita, che oggi vanta circa 600 dipendente, abbia una gestione amministrativa trasparente, organizzata e soprattutto programmatica», ha spiegato ancora Santoro che ritiene discutibile come a pochi giorni dall’innesto di nuove unità lavorative, «si sollevi un problema occupazionale di tal fatta considerato che la scadenza naturale di un contratto (che immaginiamo vi sia), o della sua proroga, è conosciuta all’atto stesso della sua sigla». E ancora: «Perché, allora, la Presidenza della società non ha presentato al tavolo delle trattative inerente i lavoratori la problematica di tale scadenza considerato che, di certo, era già nota? Appare alquanto pretestuoso sollevare la questione occupazionale all’indomani delle nuove integrazioni – si chiede il coordinatore della Lega Salerno – Sembra quasi un voler giustificare ai lavoratori scelte compiute, costringendoli ad accettarle, adducendo motivazioni già sicuramente da tempo note». La Lega ricorda alla società, e per essa al Comune suo socio, che la tutela del lavoro è obiettivo massimo di ogni organismo pubblico e che la stessa non deve tradursi in operazioni discutibili che, sul piano mediatico raccolgono il consenso delle persone, ma nei fatti generano preoccupazioni per i nuovi e per i vecchi dipendenti. «La gestione delle risorse umane, sappiamo tutti, deve avvenire secondo la programmazione delle attività che oggi appare non esser contemplata dalla società che, d’intesa dei sindacati, sembra anzi strumentalizzata a tacitare le legittime considerazioni dei lavoratori. Che si ricordino tutti di rispettarne dignità, famiglie ed intelligenza», ha detto infine il coordinatore cittadino che si schiera, ancora una volta, dalla parte dei lavoratori
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