Il fratello minore del grande Keith si esibirà questa mattina alle ore 11,30 alla Sala Pasolini, ospite dell’Associazione Mozart Italia Enza Maria Ottoveggio
Di OLGA CHIEFFI
Questa mattina, nell’ormai abituale cornice della Sala Pasolini, alle ore 11.30, chiuderà la rassegna Aperimozart con la consegna dei Golden Mozart Award, da parte del Presidente dell’Associazione Mozart Italia Enza Maria Ottoveggio e della giovanissima pianista Jole Barbarini, a Chris Jarrett. “Pianista creativo” e compositore statunitense di fama internazionale, elogiato dal grande pubblico e dalla critica, da molti anni si dedica sistematicamente anche all’improvvisazione jazz e alle contaminazioni di matrice classica, etnica, folk, Chris Jarret è considerato uno dei più originali e inquieti musicisti del nostro tempo. Il pianista, fratello minore del celebre Keith, artista dalle indubbie doti acclamato da pubblico e critica. Le composizioni di Jarrett sono il frutto di una moltitudine d’influenze musicali dalla classica, al folk, al jazz e come sottolinea Chris Stewart, scrittore ed ex componente dello storico gruppo progressive rock, Genesis: “La sua musica non si può semplicemente ascoltare ma andrebbe vissuta, percepita, assorbita e assimilata. Composizioni di rara bellezza e potenza, temi toccanti, improvvisazioni strutturate e jazz, classica, composizioni orchestrali, balletti e colonne sonore capaci di alterare lo stesso contesto di un film. Incorpora una vasta gamma di influenze che incarnano il caos interno, strutture galleggianti derivanti da temi classici di stampo orchestrale, jazz, folk europeo e puro abbandono. La sua musica è una forza della natura e nello stesso tempo un atto di grazia”. La musica di Chris Jarrett è assolutamente unica. Ignora ogni dettame stilistico ma utilizza le strutture della musica classica e la libertà dell’improvvisazione jazz. Lo spettro del suo modo di esprimersi musicalmente è molto ampio: selvaggio, ritmico, ironico, epico, melancolico, bizzarro, mistico, dando vita a straordinarie composizioni nelle quali si intravede l’influenza di alcuni dei suoi compositori preferiti come Johannes Ockeghem, Sergej Prokofiev, Charles Mingus e Frank Zappa. Per molti, riferisce Chris Jarrett, ” la musica è un rifugio dal fermento della vita, una cassetta di sicurezza, chill-out, rifugio di stabilità “. Per lui, invece,” è una rappresentazione della vera tendenza delle cose da mutare costantemente, trasformare e cambiare “. Oggi, la musica di Chris Jarrett abbraccia improvvisazioni virtuosistiche e attinge ad un maggior numero di influenze e stili diversi. Per Chris la composizione ha il vantaggio potenziale di precisione e chiarezza, può avere più valore permanente, ma è meno flessibile e dinamica, così come l’armonia è diventata di primaria importanza, mentre l’improvvisazione è ” mirroring ” ovvero data per intero dalla sua esperienza musicale, della quale dona l’essenza più pura.