Steward di Salerno sul piede di guerra che lamentano la lentezza nei pagamenti. A ciò, si somma il continuo scaricabarile tra la Salernitana e la MFC Security Services proprio in merito pagamenti arretrati dei lavoratori, risalenti alla scorsa stagione, che il club avrebbe lasciato in eredità alla ditta napoletana, subentrata all’inizio del corrente campionato, la quale avrebbe optato per una spalmatura dei compensi. A quessto va ad aggiungersi un’altra situazione tutt’altro che piacevole: la sostituzione degli stewars salernitani con colleghi napoletani. Ad intervenire nel merito della questione è la Lega di Salerno, attraverso il coordinatore cittadino Cristian Santoro e Matteo Cucino, responsabile delle politiche giovanili per il territorio, dopo lo sfogo del co-patron della Salernitana, Claudio Lotito che, al termine della gara col Brescia, la scorsa settimana, aveva minacciato di portarsi la vigilanza da Roma, dopo alcune rimostranze fatte dai tifosi nei suoi confronti, «Già dal mese di marzo buona parte del personale addetto che ricopre ruoli di responsabilità nei vari settori è stato sostituito da personale del napoletano dato che la gestione degli stessi steward risulta essere curata dalla MFC Security & Services appunto di Napoli. Tutto ciò è accaduto senza una vera e propria spiegazione data ai lavoratori stessi che dopo anni di servizio e di esperienza presso lo stadio Arechi si sono visti sostituire da personale privo di dimestichezza con la struttura e l’utenza abitudinaria e tutti noi sappiamo quanto ciò sia importante e faccia la differenza in caso di criticità», ha dichiarato infatti la Lega di Salerno, secondo cui in una città come quella di Salerno, avida di lavoro e con una disoccupazione giovanile altissima «ci pare folle far restare a casa tanti ragazzi; senza contare che al danno si aggiunge la beffa di non avere avuto neanche il compenso dovuto con un arretrato che è arrivato ormai ad un anno. Poche settimane fa il sindaco Napoli ha esordito sulla scena cittadina affermando che la salernitana “è moralmente di tutta la città”, ed ancora che è “un segno identitario che unisce un po’ tutti” e che “idealmente è patrimonio della città” allora ci chiediamo il perché di tanta indifferenza da parte delle istituzioni cittadine; il perché non debbano lavorarci i giovani lavoratori salernitani a cui sta sicuramente più a cuore questo lavoro oltre ad esserne un vanto per loro stessi. Aspettiamo a stretto giro la risposta del Sindaco e dalla proprietà».
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