Pina Ferro
Nove le persone iscritte sul registro degli indagati per il decesso di Salvatore Sirica, il dipendente della Automar spa, deceduto l’altra mattina, travolto da un’auto con alla guida un collega di lavoro. L’avviso di garanzia è stato notificato a Giuseppe La Corte 24 anni di Olevano sul Tusciano che era alla guida della vettura che procedendo a retromarcia ha travolto e ucciso il 59enne di Bellizzi; Francesco Fornataro di Pontecagnano, Antonio Borriello di Napoli, Vincenzo Schisano di Marano, Agostino Galdi di Pontecagnano, Domenico Ferraiuolo di Monte di Procida, Salvatore Barbato di Salerno, Costantino Baldissara di Napoli, Daniel Orlando di Montecorvino Pugliano. Intanto, questa mattina alle ore 12 è previsto l’esame autoptico sulla salma di Salvatore Sirica. L’autopsia, alla quale parteciperà anche il dottore Antonello Crisci, perito di parte, nominato dalla famiglia della vittima, sarà effettuata presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Mercato San Severino. Dall’autopsia sarà possibile accertare quali le lesioni che hanno portato l’operaio al decesso. Solo successivamente la salma sarà restituita alla famiglia per il rito funebre. L’uomo originario di bellizzi era molto conosciuto, da tempo era presidente della squadra di calcio Real Bellizzi. Sulla morte del 59enne è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Salerno e affidata al sostituto Procuratore Elena Guarino. La tragedia si è consumata intorno alle 4 di mercoledì in via Talamo, nella zona industriale di Salerno, in un’area di movimentazione merci. Erano in corso le operazioni di trasferimento delle autovetture sulle bisarche operazione che Salvatore Sirica aveva effettuato centinaia di volte e per questo era esperto. Erano in due a caricare la bisarca. Il collega, un 24enne, aveva appena sistemato un’auto e ne stava caricando una seconda, questa volta, effettuando una marcia indietro. La zona delle operazioni era scarsamente illuminata e, in quel momento Sirica indossava le cuffie, previste per quel tipo di lavoro. Il 59enne che si trovava sulla traiettoria dell’auto da caricare sulla bisarca, non si è accorto del pericolo,e probabilmente il collega alla guida non ha notato la presenza di Salvatore Sirica travolgendolo. Sirica è spirato subito dopo l’impatto. I rilievi e la raccolta delle testimonianze dei colleghi sono stati affidate agli uomini della sezione Volanti della Questura di Salerno.
Confindustria: «Pronti ad ogni iniziativa»
“Esprimo il mio profondo cordoglio per il decesso del signor Salvatore Sirica, l’operaio di Bellizzi che ha perso la vita sul luogo di lavoro e, a nome dell’intero sistema imprenditoriale, rappresento la nostra vicinanza alla sua famiglia, ai colleghi e all’azienda”. Ha affermato il presidente di Confindustria Andrea Prete. “Confindustria Salerno è da sempre attiva sul versante della sicurezza, ne sono dimostrazione una serie di incontri che abbiamo realizzato. Nella consapevolezza dell’importanza del tema, siamo disponibili ad incontrare le organizzazioni sindacali con l’obiettivo di mettere in campo iniziative specifiche sempre più valide e condivise su questo argomento, al fine di innalzare al massimo i livelli di attenzione sulla sicurezza”.
Giovanni Giudice (Cisal): «Un vero e proprio massacro»
“Un vero e proprio massacro”. È così che il responsabile confederale della Cisal Salerno, Giovanni Giudice, definisce l’ennesima morte bianca. Il decesso di Salvatore Sirica, 59enne di Bellizzi, rimasto schiacciato da un’automobile staccatasi da una bisarca, è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una lunga serie che ha macchiato di sangue i primi mesi del 2018. “A poche ore dalle celebrazioni del Primo maggio – sottolinea Giovanni Giudice – ci troviamo a fare i conti con l’ennesima morte sul lavoro. È una situazione intollerabile: la sicurezza sul luogo di lavoro è punto cardine; è diritto imprescindibile dei lavoratori e dovere inderogabile da parte delle aziende. Non possiamo continuare a fare la conta dei decessi – spiega ancora il responsabile Cisal – Sono anni che chiediamo un impegno da parte dei datori di lavoro al fine di garantire il massimo della sicurezza per i dipendenti, soprattutto quando questi ultimi sono impegnati in mansioni rischiose”. Per il segretario Giudice, dunque, sono necessarie misure di intervento risolutive che pongano fine ad una vera e propria ecatombe. “Le associazioni datoriali – afferma – devono attivarsi concretamente e dare delle linee di indirizzo alle imprese associate. È necessaria anche una stretta sui controlli sui posti di lavoro, al fine di verificare il rispetto delle norme di sicurezza”. “Non è possibile – conclude Giudice – recarsi al lavoro e non sapere se si sarà in grado di fare rientro a casa. La Cisal si impegnerà a 360 gradi affinché, finalmente, si prendano provvedimenti e si tuteli l’incolumità dei lavoratori”.