Scafati. Polo Scolastico: "turbativa d'asta da 9 milioni di euro". Ma Aliberti ribatte... - Le Cronache
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Scafati. Polo Scolastico: “turbativa d’asta da 9 milioni di euro”. Ma Aliberti ribatte…

Scafati. Polo Scolastico: “turbativa d’asta da 9 milioni di euro”. Ma Aliberti ribatte…

Di Adriano Falanga

Dalle 36 pagine redatte dal Prefetto Salvatore Malfi, che hanno concretamente portato allo scioglimento per infiltrazioni criminali del Comune di Scafati, emergono importanti particolari. In ogni appalto di spessore vi è stata l’infiltrazione della criminalità organizzata, e tutti questi progetti sono accomunati dallo stesso fine: fermi, se non addirittura falliti. Non solo, anche nelle partecipate e istituzioni, come Acse e Scafati Solidale, la commissione d’accesso e l’antimafia hanno rilevato delle nomine di personaggi ritenuti inopportuni, in quanto vicino ad esponenti di provata caratura criminale. Polo Scolastico ed Ex Copmes, milioni di euro per lasciare in piedi un cratere in pieno centro città, mentre la seconda è finita in un’aula di Tribunale sezione fallimentare. Quanto al Polo, la relazione cita testualmente: “l’intera procedura è stata caratterizzata da comportamenti omissivi, irrituali, totalmente difformi alla normativa di settore, che hanno determinato una sostanziale turbativa d’asta, aprendo l’appalto prevedibili incertezze esecutive ad alla possibilità di significative varianti; il tutto in spregio alle dovute e necessarie attività di verifica atte a garantire ed a tutelare la Stazione Appaltante”. Tale opera ha avuto il riscontro della permeabilità dell’Ente nei confronti della criminalità organizzata, sin dalla fase di progettazione dell’opera. Il riscontro sta nell’avvenuta assegnazione della progettazione dell’intervento ad un’azienda riconducibile al clan dei casalesi. Non solo, l’azienda aggiudicatrice dell’affidamento dei lavori è risultata essere stata colpita da interdittiva antimafia nel 2010, e rimossa nel 2011. Determinanti anche le dichiarazioni di un ex consigliere comunale che ha parlato, nel corso di un’audizione del maggio 2016, di legami d’affari tra l’amministrazione comunale e l’azienda appaltatrice. “Conosco omissis, agente immobiliare che credo operi per la omissis. Mi risulta che da tempo il omissis è in affari con omissis, l’ex assessore omissis nonché omissis, staffista e uomo di fiducia del sindaco (qui è palese il riferimento a Giovanni Cozzolino, ndr). Costoro si occupano di individuare possibili speculazioni edilizie ed il omissis si occupa di formalizzare le transazioni immobiliari attraverso l’agenzia per cui opera”.

2-polo dopoA riscontro di queste dichiarazioni vi sono concreti elementi indiziari che collegano tali soggetti al fratello dell’ex sindaco Nello Aliberti, che si sarebbe personalmente impegnato per sbloccare i pagamenti sull’avanzamento dei lavori del Polo Scolastico. La commissione d’accesso ha rilevato anche “l’illogicità dei comportamenti della società di verifica, del Rup e dell’amministrazione comunale che in prima istanza, e correttamente, evidenziano la non conformità della progettazione presentata dalla ditta appaltatrice (la Tyche di Scafati, ndr) difforme sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo dal progetto definitivo posto a base di gara, validano negativamente la progettazione e avviano la procedura per la rescissione del contratto”. Successivamente però il passo indietro: “verificano e validano un progetto che presenta sostanziali variazioni rispetto a quello definitivo posto a base d’asta”. Drastica la conclusione: “Tali comportamenti illogici, irrituali, totalmente difformi alla normativa hanno determinato una significativa turbativa d’asta, validata dal Rup ed approvata dall’amministrazione comunale, per un importo di circa 9 milioni di euro di finanziamenti Fesr”. Riscontri questi che possono determinare anche l’apertura di un’inchiesta sia dalla magistratura che dalla Corte dei Conti, a carico di ex sindaco, Rup (Gabriella Camera) e i componenti della giunta che approvarono il tutto.

ALIBERTI RIBATTE, PUNTO PER PUNTO

3- alibertiPasquale Aliberti ha voluto prendersi qualche giorno di tempo, leggere le carte e quindi ribattere. E lo ha fatto, punto per punto, tramite social network. Parte dalla vicenda Over Line: <<Erano stati indagati dirigenti e componenti del cda Acse, fu lo stesso pm, dopo una indagine di tre anni ad archiviare il procedimento giudiziario. Mi chiedo: è stato riaperto il caso?>>. Sul manifesto elettorale trovato nel piazzale dell’azienda riconducibile al clan Matrone: <<è possibile che un clan possa sostenere quel sindaco che, proprio in occasione delle elezioni provinciali (maggio 2009, teatro S. Pietro) cui si riferisce il manifesto, in un consiglio comunale al quale erano presenti carabinieri e l’affiliato in prima fila, acquisì al patrimonio comunale, un bene dal valore di circa 300 mila euro per realizzare un centro sociale? Un azione che nessuno prima aveva avuto il coraggio di fare. Un bene che la Procura riteneva di proprietà del braccio destro di Franchino Matrone detto ‘a belva’. E’ possibile che mi abbiano appoggiato componenti di quel clan che, in una intercettazione telefonica, parlano di minacce di sangue verso la mia persona?>>. Sulla pubblicità funebre << Mai ci siamo fermati sull’abbattimento di tabelloni abusivi. Se c’è stato qualche ritardo, si può evincere l’errore di procedura ma non certamente il condizionamento di alcuno. Non abbiamo avuto paura a confiscare e acquisire, come avremmo potuto fermarci davanti a tabelloni pubblicitari? Mai, inoltre, sono stato medico competente dell’impresa ‘Eternità’. Sono stato, invece, medico competente dell’impresa ‘Infinito’, che non è quella menzionata nel decreto di scioglimento, ma un’impresa che si occupa di ristorazione e non di pompe funebri>>. Polo Scolastico: << la gara d’appalto è stata eseguita da componenti del Provveditorato alle Opere Pubbliche e non dal Comune. Con la rescissione contrattuale ai danni dell’impresa, abbiamo fatto pagare alla stessa una penale di 400mila euro per grave inadempienza: cosa dovevamo fare di più? Ex Copmes: <<dopo tre anni dall’appalto, viene arrestato, nel 2016, l’amministratore di una impresa collaterale (che stava in avvalimento) che non aveva, però, mai effettuato lavori all’interno dell’area.  Dovevamo essere veggenti sull’arresto di questo signore? Mica mancava il certificato antimafia?>> Opere Abusive e mancato abbattimento: <<abbiamo eseguito tutte quelle ordinate dalla Procura, come hanno fatto tutti i comuni d’Italia, semplicemente perché la capacità di contrarre mutui era residua>>.

1-consiglio-comunale-scafatiSulla relazione del Mef: <<i rilievi che ci sono stati mossi appartengono al 70% degli attuali comuni d’Italia. Eravamo in deficit strutturale neanche in dissesto o pre dissesto come quasi tutti i comuni superiori ai 50mila abitanti. Oggi il Comune di Scafati ha più solidità finanziaria di come lo abbiamo trovato. Premesso che le dirigenze le abbiamo fatte su parere della Corte dei Conti e i progetti obiettivo per i dipendenti si facevano da 15 anni e servivano a far funzionare meglio i servizi, mi chiedo: cosa c’entra tutto questo con la camorra?>>. Poi l’arringa: <<Mai ho chiesto voti ai camorristi promettendo altro in cambio, mai ho favorito appalti, affidamenti o preso tangenti. Tutto questo è scritto nelle carte e dimostrato dalle procedure amministrative che mai trovo vengano messe in discussione nella stessa relazione. La camorra l’ho combattuta come potevo, da sindaco di frontiera, con atti forti e coraggiosi. Con una grande passione e una dignità che non consentirò mai a nessuno di ‘processare politicamente’, per i miei figli, per la mia famiglia, per chi mi ha voluto bene, per il mio popolo. Che non consentirò di processare soprattutto ai miei oppositori, soprattutto quelli che, eletti nelle mie liste, hanno condiviso I primi cinque anni di sindacato, proprio quelli che più dei restanti vengono messi in discussione nella relazione>>. Chiaramente, il riferimento è soprattutto a Cristoforo Salvati e Mario Santocchio, nel secondo mandato sindacale eletti all’opposizione con Fratelli D’Italia. <<Mi aspetta una lunga battaglia per affermare la verità, continuando ad avere sempre grandissima fiducia nella Magistratura – conslude l’ex sindaco – Un popolo intero conosce la mia storia umana e politica. È lo stesso che mi ha voluto sindaco di Scafati>>. Il primo banco di prova sarà la sentenza della Cassazione sulla richiesta di arresti convalidata dal riesame, in programma l’8 marzo.

REPLICA GRIMALDI – RINALDI

4-pd scafati<<Il quadro che emerge è inquietante: la nostra città era divenuta preda, terra di razzia, incrocio, cenacolo dei clan locali e di quelli casalesi. Con la complicità attiva della maggioranza di centrodestra, di un pezzo corrotto della macchina pubblica, di tanti – troppi – che hanno finto di non vedere, di non capire. Che hanno scelto di rimanere in silenzio>>. Michele Grimaldi, ex consigliere comunale del Pd, commenta la lunga relazione prefettizia, e richiama alla nota vicenda Over Line, citata nel documento. <<La relazione parte proprio da quel caso Overline che nel silenzio generale denunciammo in pubblica piazza, nel 2012, con un nostro comizio. E racconta del sistema di corruzione, di appalti pilotati e di ingerenze criminali nella vita della nostra Scafati>>. Giusto ricordare che l’indagine è stata archiviata e con essa gli indagati. <<Mentre in pochi si arricchivano, facevano affari, costruivano carriere politiche grazie alla camorra, la città (in tanti) era dunque condannata ad un lento ed inesorabile appassire, come un fiore reciso dall’avidità e dall’indifferenza. Su questo oggi c’è ancora chi parla di complotto: dovrebbe solo vergognarsi dinanzi alla propria comunità e ai propri figli per quello che ha fatto e ha consentito>> la dura chiosa del democratico. Fanno eco anche le parole di Margherita Rinaldi, segretaria del locale circolo. <<Provo vergogna e la tentazione di chiudere quelle pagine è forte ma non devo, non voglio. Tutti dovremmo leggerle perché possiamo uscirne solo partendo dalla verità. So che non è guardando da un’altra parte che le cancellerò, che le cancelleremo. E peggio di quella verità c’è solo una città che vuole ignorarla – lo sfogo della dirigente democrat – Capisco che c’è anche un gran bisogno di “leggerezza” ma è triste sentire dal macellaio o dal parrucchiere che le persone non ti chiedano perché sono arrivati i commissari prefettizi ma piuttosto perché non facciano uscire i carri. So che quella risposta devono darla ai bambini a casa che aspettavano di festeggiare il carnevale. Ma bisognerebbe anche spiegare loro che rubargli il carnevale è stato il meno. In questi anni ci hanno rubato la nostra città, ogni prospettiva, il futuro, i sogni>>.