di Andrea Pellegrino
Su Crescent e Fusandola, il Ministero dei Beni culturali chiede chiarimenti alla Procura della Repubblica. La nota è a firma dell’architetto Roberto Banchini ed è indirizzata anche alla Soprintendenza archeologica di Salerno. Il Ministero avrebbe, infatti, acquisito gli atti di Italia Nostra e No Crescent in merito alla vicenda Crescent e deviazione del Fusandola ed ora vorrebbe chiarezza su quanto sta accadendo a Salerno città. In particolare, Pierluigi Morena (comitato No Crescent) e Raffaela Di Leo (Italia Nostra) nelle settimane scorse hanno prodotto un nuovo esposto, anche alla luce delle ultime novità in merito al comparto di Santa Teresa. Con il nuovo dossier si diffidava la prosecuzione dei lavori Crescent, nonché si segnalava l’intervento sul torrente Fusandola con particolare riferimento alla deviazione del tratto finale. Al Ministero dei beni e delle attività culturali i comitati hanno chiesto chiarimenti su specifiche competenze ed autorizzazioni su torrente e spiaggia. A luglio, dalla Soprintendenza di Salerno, era già partita una nota con primi riscontri, inviati al Ministero e agli interessati. Ma ora è lo stesso Mibac a scendere in campo cercando di far definitivamente luce sulla complessa vicenda, informando, quindi, anche la Procura della Repubblica che indaga ancora sulla trasformazione urbanistica dell’intero comparto di Santa Teresa. Tra l’altro proprio in riferimento alla deviazione del torrente Fusandola, all’attenzione dell’autorità giudiziaria ci sarebbe una indagine. I pm titolari dell’inchiesta, nel corso degli ultimi mesi, avrebbero acquisito già tutti i documenti utili, sia a Palazzo di Città che all’autorità di bacino. Al vaglio degli inquirenti sarebbero due i filoni: l’uno riguarderebbe il possibile rischio esondazione del torrente (già triste protagonista dell’alluvione del ’54) e l’altro sulle concessioni demaniali e l’eventuale sdemalizzazione del tratto interessato alla sua deviazione. Ma se la Procura indaga, anche il Ministero ora vuole vederci chiaro, nel mentre Italia Nostra e No Crescent preparano nuove azioni contro la cementificazione dell’area di Santa Teresa.