di Brigida Vicinanza
Ieri mattina incontro preliminare in via dei Greci fra i tecnici dell’Arpac che si occuperanno dei nuovi controlli sull’opificio salernitano e il custode giudiziario per fissare la parziale riapertura delle Fonderie. Pare che si stia valutando un vero e proprio programma che permetterà ai tecnici regionali di stabilire con certezza, o quasi, se le Fonderie Pisano inquinano ancora. Secondo il provvedimento dettato dalla Procura di Salerno, anche per garantire alla proprietà il diritto insopprimibile alla difesa. Sarà necessario riaccendere le macchine e simulare la produzione perché i tecnici Arpac facciano i prelievi all’interno, fino allo smaltimento dei reflui, ma anche ai camini, laddove avvengono le contestate emissioni in atmosfera. Potrebbero lavorare quindi per 15 giorni dall’apertura, per “ingranare” al meglio il lavoro e permettere quindi i controlli ai “picchi” di lavoro. Oltre, dunque, non dovrebbe essere consentito e, nel dettaglio, di riuscire a portare a termine alcune delle commesse restate inevase nel provvedimento di chiusura dello stabilimento dello scorso 24 giugno. Restano in bilico sindacati e lavoratori che attendono, con ben poche speranze, e che questa mattina erano riuniti in assemblea. Nel frattempo, è fissata per domani mattina alle 12,30, nella sede dell’Ordine dei Medici l’incontro in cui l’Isde (International Society Of Doctors For Environment) renderà pubblico dati ed esami certificati nell’area di Fratte. Rilievi che furono fatti nel periodo caldo della questione delle Fonderie e con lo stabilimento in piena funzione nella Valle dell’Irno. Saranno, dunque, resi noti gli ultimi dati monitorati dei licheni e muschi del fondo del fiume Irno nell’area industrializzata di circa cinque chilometri. Una prima ricerca che vedrà poi l’analisi dell’aria e delle piante. Un incontro pubblico che registrerà la presenza del presidente regionale dell’Isde Campania, Gaetano Rivezzi, del presidente dell’Isde Salerno Alfonso Bartiromo, di Franco Ortolani docente geologo, dell’avvocato Franco Lupi e del presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, Bruno Ravera.