di Marta Naddei
La Centrale del Latte finirà nelle mani dei privati. Tutta. Non è certo un mistero il fatto che il Comune di Salerno abbia impellente necessità di far cassa ed ecco che con la delibera di Giunta comunale dello scorso 2 agosto, la numero 299, si realizzano anche gli ultimi incubi di chi la cessione dell’unica municipalizzata salernitana con i conti in attivo non l’ha mai vista di buon occhio. Nulla di pubblico resterà dalla vendita della storica azienda che produce il “Nostro”. Con la delibera giuntale della scorsa settimana, di fatto, si accelera per quanto riguarda la gara ad evidenza pubblica per l’acquisizione delle quote della Centrale del Latte con la predisposizione del bando. La Giunta comunale ha deliberato «di autorizzare l’indizione della gara per la vendita della totalità delle quote possedute dal Comune di Salerno (100%) nella società Centrale del Latte spa mediante procedura ad evidenza pubblica». Una vendita totale che, si legge sempre nella delibera, è «motivata in particolar modo dalle risultanze delle manifestazioni di interesse pervenute dalle quali è emerso interesse all’acquisto di quote totalitarie della partecipata (tra cui spiccano quelle di Granarolo e Parmalat, ndr)».
Eppure, da più parti erano giunti appelli affinché se proprio cessione sarebbe dovuta essere, almeno una parte delle azioni sarebbe dovuta rimanere nelle mani del Comune di Salerno affinché potesse esercitare una azione di controllo sulla nuova gestione. Ma a quanto pare così non sarà. «Siamo delusi da questa scelta – commenta Mimmo Oliva della Flai Cgil – In tutte le nostre dichiarazioni avevamo espressamente richiesto che si mantenesse almeno una piccola parte di quote pubblica, ma stando al testo della delibera così non sarà. Siamo molto delusi da tutto questo».
Ora i sindacati ripongono le proprie speranze nel mantenimento, da parte dell’amministrazione comunale, di alcuni fondamentali punti. Quegli stessi punti garantiti dallo stesso sindaco Vincenzo De Luca nell’assemblea tenutasi con i dipendenti ed i lavoratori dell’indotto della Centrale del Latte lo scorso 8 aprile.
«A questo punto il nostro auspicio – prosegue Oliva – è che si mantenga fede agli impegni presi, ovvero il mantenimento dei livelli occupazionali in primo luogo. Quello che adesso chiediamo è che il bando, ormai imminente, venga redatto alla presenza delle organizzazioni sindacali per stabilire le condizioni ottimali per la garanzia dei posti di lavoro non soltanto dei diretti dipendenti della Centrale ma anche di tutto l’indotto fatto da allevatori, agricoltori, distributori e così via».
Insomma, ora il passo successivo sarà la pubblicazione del bando per la procedura ad evidenza pubblica che si baserà sulla stima effettuata dalla Kpmg advisory spa. Per comprare la Centrale del Latte bisognerà sborsare una cifra tra i 12 ed i 16 milioni.