Questa sera, alle ore 19,45, la formazione del chitarrista sarà ospite della Associazione Antonio Vivaldi di Sapri
Di Olga Chieffi
Evento speciale, questa sera, alle ore 19,45, per l’abituale appuntamento domenicale nell’ auditorium “C.Pisacane”, per l’esigente pubblico dell’Associazione “Antonio Vivaldi” di Sapri, presieduta da Giovanni Marotta e diretta da Vincenzo Zupi Castagno. Ospite del cartellone trio molto raffinato composto dal chitarrista Maurizio Di Fulvio, dal contrabbassista Ivano Sabatini e dal batterista Walter Caratelli. Il concerto sarà inaugurato da un florilegio di brani, aperto da Sunshower del pianista Kenny Barron che da poco abbiamo avuto ospite proprio a Salerno, un susseguirsi di celebri composizioni dei grandi protagonisti del tessuto sonoro, che hanno accompagnato nel corso degli anni il percorso del jazz, compositori capaci di costruire una melodia su di una frase, su di un incontro, un dialogo, una scena d’amore. Figure e, in particolare songs, che hanno poi prodotto un’ infinità di interpreti di grande valore che, al di fuori e al di là della logica della commedia musicale, hanno valorizzato i temi e i motivi di quei tempi sino ad oggi. Feeling e limpidezza, freschezza espressiva e capacità comunicativa irradieranno, invece i paesaggi sonori del jazz mediterraneo composto dallo stesso, Maurizio Di Fulvio. Col suo strumento il chitarrista sa sciorinare, con perizia e scioltezza, discorsive sequenze che si inanellano e si insinuano sottili in continuità con fantasia ed efficacia, sgorgando, ora armoniose e cesellate, ora saettanti e accattivanti, dal guizzante infittirsi in una costruzione improvvisativa dalla stimolante prontezza e versatilità. Alla chitarra Maurizio Di Fulvio intesse morbidi e stillanti percorsi intrisi di inventivo lirismo, ricchi di sentimento e dal duttile e pregiato inoltrarsi dai continui sbocchi con verve e dalle germoglianti e crescenti tessiture in divenire. Ne emergerà una poliedricità, capace di attraversare l’intera storia del jazz, implacabilmente personalizzata da un’originalità definita in ogni dettaglio, che tende ad evidenziarsi nella scansione del fraseggio, nella ricercata preziosità armonica del toque, che ha pochi eguali. Nell’impostazione stilistica ed interpretativa il Maurizio Di Fulvio Trio coniuga momenti in cui predominano il rigore formale e l’adozione di procedimenti mutuati dalla tradizione storica europea a momenti di autentica estemporaneità della prassi esecutiva secondo i canoni linguistici ed espressivi propri delle civiltà musicali afro e latino-americane. La formazione realizzerà fragranti e calzanti fondali ritmici e donano profondità e vitalità al cangiante succedersi dei brani, che spaziano da Jobim di Retrato en branco e preto, al Chick Corea di Armando’s Rumba, sino alla Bachianinha di Paulino Nogueira, da cui verrà fuori il cristallino sprillare e giostrare dai continui spunti alla chitarra che ricama con prezioso savoir faire, ben torniti e vivaci scenari d’alea. Completano la formazione Ivano Sabatini, contrabbassista esperto e dalla solida preparazione, che passa da accompagnatore a voce solista, creando atmosfere ricche di bellezza melodica e pregevole musicalità, e il batterista/percussionista Walter Caratelli, che, con equilibrato senso dell’estetica musicale, sottolinea ogni momento dell’esecuzione con effetti strumentali e particolari trovate ritmiche.